Secondo i segretari generali di Flai CGil e Fai Cisl, Anna Rita Poddesu e Bruno Olivieri “l’unica via d’uscita è la modifica di un bando concorsuale a rischio legittimità costituzionale impugnato davanti al Tar Sardegna”. Una posizione che ha innescato subito la polemica di un’altra sigla, Confederdia, che tramite una nota a firma di Paola Naitana, afferma che si butterebbe al vento quanto fatto in questo periodo per i duecento lavoratori Aras che rischiano il posto di lavoro, entro il 31 dicembre prossimo.

“Cgil e Cisl – scrive Naitana – quest’ultima dietro i ricorsi che stanno bloccando il nostro passaggio in Laore, chiedono ora, per l’interesse di pochi, di cambiare i bandi. Dove siete lavoratori? Non vi abbiamo mai visto in piazza, ed è inutile scrivere nascondendosi dietro delle sigle sindacali che non rappresentano nessuno. Quanto da voi richiesto vorrebbe dire buttare al vento quello che i lavoratori Ara, (quelli delle tende, degli scioperi e quant’altro) chiedono da anni. Vorrebbe dire allungare i tempi e quindi trovarsi tutti a casa tra pochi mesi”.

“Da sempre – conclude Paola Naitana – questi sindacati hanno lavorato con l’intento di confondere le acque, non a difesa dei lavoratori ma nell’interesse di una manciata di dipendenti. I lavoratori vogliono solo il passaggio in Laore con l’attuazione della legge 47/ 2018 ( ex 3/2009 ) e combatteranno per questo sino alla fine”.