La riforma degli enti locali rischia di fare più danni del Covid. E’ il grido d’allarme del consigliere del Pd Roberto Deriu, il più convinto detrattore nel centrosinistra del testo unificato all’esame della commissione Autonomia che porta a sei le Province e a due le Città metropolitane.

“Si è capito che in questa legge ci sono dei grossi problemi che non sono stati ancora risolti, serve una riflessione più profonda”, scrive in una nota. L’esponente del Pd ricorda che “le amministrazioni locali sono il veicolo della spesa pubblica”. Quindi, “se la Sardegna si fa trovare impreparata a gestire progettazioni, affidamenti e liquidazioni, si rischia di bloccare la spesa dei 9 miliardi europei in arrivo per il post Covid. Così facendo, l’Isola entrerebbe subito in un grave ritardo rispetto al resto d’Italia e sarebbe penalizzata nella ripresa”.

Secondo Deriu, “toccare oggi il meccanismo di funzionamento delle amministrazioni pubbliche, con grandi trasformazioni e spostamento di dipendenti da una provincia all’altra, con aperture e chiusure di nuove sedi, con insediamento di nuovi amministratori, provoca dei ritardi e una diminuzione della capacità di lavoro delle stesse amministrazioni”. Ecco perché, conclude, “il nostro non è un atteggiamento ostruzionistico, ma è l’atteggiamento responsabile che serve alla maggioranza per chiarire dentro di sé alcuni nodi e consegnare alla Sardegna una riforma che sia sopra la decenza”.