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E’ tutto pronto a San Sperate per “Diritti alla felicità – Storie per rinnamorarci del futuro”, nuova edizione di Cuncambias, il Festival di cultura popolare giunto alla 17/a edizione.

Sei giorni di letture, musica, incontri, poesia e narrazioni portate in piazza da Antas Teatro in collaborazione con la onlus Libera la Farfalla, quest’anno pensati con una formula diversa e più intima in linea con le prescrizioni sanitarie anti Covid-19. Ma con lo stesso spirito di condivisione e comunità che da sempre anima gli appuntamenti nel rione San Giovanni.

“Andrà tutto bene, ne usciremo migliori, un’occasione per ripensare il nostro sistema di vita… L’abbiamo letto e sentito spesso, nei giorni più drammatici del coronavirus e del lockdown – scrive Giacomo Casti nella presentazione di Cuncambias – Chissà. Noi, lo ammettiamo, non siamo né ottimisti né pessimisti. O meglio, davanti a un pessimismo di fondo preferiamo mettere l’ottimismo, ‘l’ottimismo della volontà’, come scriveva Gramsci, un ottimismo che proviamo a mettere a vantaggio e a servizio di un’impresa collettiva che per la diciassettesima volta prende vita nel paese di San Sperate: un grande Festival popolare di cultura che ci accompagni verso il futuro”.

Martedì 28 luglio l’anteprima del Festival: piazza San Giovanni ospiterà dalle 21.30 “s’arroliu”, un incontro a più voci dal titolo “Una strana primavera (e la sfida del futuro)”, riflessione collettiva sui due mesi di confinamento che abbiamo trascorso, chiusi in casa, per l’emergenza coronavirus. L’incontro partirà da “Cronache di una pandemia”, diario quotidiano della giornalista Francesca Mulas appena pubblicato da Domus de Janas, e dal racconto globale e collettivo approderà alla realtà di San Sperate con “Virulenza sparadesa”, docufiction dal taglio ironico realizzata da Antas Teatro per la regia di Giulio Landis e Matteo Carboni. Ci sarà anche l’anteprima del nuovo documentario di Ennio Madau sulla pandemia. Durante i sei giorni del Festival sarà concluso “Sighendi”, progetto di arte urbana di Giampaolo Mameli a cura di Antas Teatro e Noarte Paese Museo: saranno installate nel paese le ultime formelle in ceramica, ritratti dei protagonisti della straordinaria stagione artistica e creativa che ha animato San Sperate a partire dal 1968.