Salvo la riserva dovuta ai fornitori cinesi e all’emergenza Covid, indicata da Guseppe Mannina, ad della SiderAlloys Italia Spa, tra 18 mesi dovrebbe esserci la prima colata dalle celle elettrolitiche, dopo il nuovo piano industriale a settembre e i primi prodotti di alluminio dalla fonderia tra un anno.

Il cronoprogramma, con un investimento di circa 150 milioni, è emerso al termine del vertice convocato dalla sottosegretaria dello Sviluppo economico Alessandra Todde, con azienda, Invitalia, Regione e sindacati.

Per lo stabilimento di Portovesme, nel Sulcis, il contratto di fornitura di energia elettrica da parte dell’Enel è “legato alla ripartenza – ha spiegato la sottosegretaria – Così la fabbrica del sud ovest della Sardegna diventa uno dei principali stabilimenti energivori italiani,. E’ anche per questo che il raggiungimento dell’intesa sulla fornitura è stato così complesso e lungo”.

Invitalia è socia di Sider Alloys, c’è un contratto di sviluppo che sta monitorando, parteciperà al cda e porterà la voce delle istituzioni e del ministerocon un ruolo di garanzia”, ha aggiunto Todde. “La mia missione è quella di ridare vita a questa azienda. Se non ci avessi creduto non sarei qua dal dicembre 2015 e l’entusiamo è lo stesso di quello di 4 anni fa – ha spiegato l’Ad Mannina – E il programma di riavvio dell’azienda prevede un piano industraile che intende rispettare per come lo aveva presentato 2 anni fa”.