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“L’acceso agli atti, dopo la forte critica e opposizione fatta in aula, ha purtroppo confermato che nella Legge quadro sulle azioni di sostegno al sistema economico della Sardegna e a salvaguardia del lavoro a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 – grazie all’emendamento n. 214 proposto dalla Giunta Regionale, vengono concessi 1.900.000 euro per ciascuno degli anni 2020/2021 e 2022 per un totale 5.700.000 euro, ad una società che, non solo non ha presentato un progetto sul quale basare un futuro accordo/contratto con l’assessorato al Turismo, ma della quale non si ha un curriculum su attività precedentemente svolte per favorire lo sviluppo del turismo sportivo”. Sono le parole di Piero Comandini, esponente del Partito Democratico in consiglio regionale, che si dice particolarmente preoccupato per la scelta fatta dalla giunta regionale, svuotare le risorse destinate alla LR 7/55 vuol dire impedire alle associazioni locali che svolgono un ruolo sociale, culturale ed educativo all’interno del territorio di portare avanti tutte quelle manifestazioni consolidate nel tempo e che sono state capaci di essere grandi attrattori turistici soprattutto in alcune zone interne  spesso caratterizzate da spopolamento ed invecchiamento della popolazione residente e, di conseguenza, anche dal pericolo di perdita della memoria e dell’identità del luogo.

“Siamo quindi – si legge in una nota – in presenza di una vicenda poco chiara, dove il progetto “l’isola del turismo sportivo” non esiste e dove non esistono neanche il rispetto di leggi e regolamenti, i soggetti, precisa l’esponete DEM, che generalmente fanno richiesta di contributo ai sensi della L.R 7/55 devono partecipare ad un avviso e rispettare rigidamente i criteri di applicazione della legge, devono essere soggetti che rispettano determinati requisiti e, a contributo concesso devono rendicontare ogni centesimo, tutto questo per poche migliaia di euro di contributo”.

“E’ evidente – conclude Comandini – che è necessario che le risorse, 5.700.000 euro, rimangano nel capitolo della LR 7/55 perché le associazioni, i gruppi folk, le proloco, e quanti altri ne possono beneficiare hanno realmente i requisiti per incrementare e promuovere lo sviluppo del turismo nel territorio sardo, queste associazioni, conclude Comandini, hanno un volto e una storia da raccontare soprattutto all’interno delle loro “piccole grandi realtà” dove sono radicate e dove conoscono bene il tessuto sociale e culturale e grazie all’esperienza umana ed al lavoro portato avanti negli anni possono offrire uno sviluppo turistico territorialmente più equilibrato che corrisponda ad una maggiore diffusione dei flussi in aree a minore intensità turistica, puntando sulla valorizzazione di risorse naturali, storiche, culturali e religiose, insomma  su attrazioni turistiche, per così dire, minori”.

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