“Non è affatto chiara la strategia energetica e industriale della Regione, al di là della posizione sul metano e sulla dorsale, che vorremmo fosse supportata da un’azione forte nei confronti del Governo nazionale ancora titubante, registriamo con preoccupazione il silenzio intorno a un piano regionale che definisca gli equilibri delle fonti di produzione energetica e sappia cogliere le opportunità in questa fase di transizione”. Ad affermarlo è Francesco Garau, segretario regionale della Filctem Cgil in relazione all’ambito energetico, anche “per scongiurare il rischio che vengano fatte altrove scelte determinanti per il futuro della Sardegna e per il suo sistema sociale, economico e produttivo”.

La Filctem Cgil ricorda le ingenti risorse europee a disposizione per la transizione energetica e chiede alla Giunta di mettere le carte in tavola fin da subito, avviando una discussione aperta su come intenda programmare la spesa dei fondi, con quali progetti e quali ricadute sul territorio. “Si va verso la decarbonizzazione ma non è indifferente sapere quali saranno le alternative all’attuale sistema di produzione energetica perché quel processo porterà riflessi importanti, non solo quelli positivi sul piano ambientale, ma anche quelli più problematici sulle produzioni attuali, sull’occupazione e sulla stessa stabilità della rete, quindi abbiamo tutti il dovere di fissare una traiettoria certa per raggiungere gli obiettivi”.

La categoria ricorda inoltre che la Sardegna produce il 32% da fonti rinnovabili, una quota che supera quella affidata a livello nazionale alle regioni: “E’ il caso di chiarire come vogliamo continuare a contribuire alla strategia energetica europea e nazionale che va verso il graduale superamento delle fonti fossili ma non vogliamo che questo sia deciso fuori dalla Sardegna, magari negli uffici ministeriali che autorizzano o bloccano progetti più o meno discutibili”. Quel che appare – denuncia il sindacato – è una Regione silente su un tema che necessita di idee chiare e programmazione ed è questo il deficit che la Filctem Cgil rileva. “Ora il punto è capire cosa pensa la Giunta, quali scelte privilegi e con chi le voglia discutere”. Da qui la richiesta di un confronto: “Abbiamo davanti una sfida importante e le risorse per realizzarla attraverso l’innovazione, pensiamo alle potenzialità dell’idrogeno ad esempio, e al fatto che la dorsale per il metano potrà essere utilizzata per la sua distribuzione – ha concluso Garau – vorremmo sapere se la Regione intenda coglierla oppure si lascerà libero campo a progetti e modelli che rispondono a logiche speculative e non porteranno alcuna ricaduta positiva né alcun beneficio sotto il profilo economico e sociale”.