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“Liste d’attesa infinite e servizi in molti casi non ancora riavviati: i gravi ritardi nella ripresa della sanità pubblica in Sardegna dopo il periodo di lockdown rischiano di avere preoccupanti ripercussioni sulla salute dei cittadini oltre a creare una grave situazione di disparità nell’accesso alle prestazioni sanitarie”. Lo afferma il deputato del Movimento 5 stelle, Andrea Vallascas, che ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute circa la ripresa, ancora troppo lenta, nell’erogazione delle prestazioni sanitarie regionali, in particolar modo nelle strutture pubblliche.

“Dalla fine del periodo di lockdown – spiega Vallascas – l’erogazione delle prestazioni sanitarie in Sardegna è ancora al rilento. Si registrano, da parte degli operatori del settore e dei cittadini che necessitano di cure mediche, gravissimi ritardi con liste d’attesa infinite e visite e ricoveri che ripartono con grande difficoltà. Una situazione delicata ulteriormente aggravata dalla cronica carenza di organici, dalle insufficienti risorse per medici e infermieri e dalla grave disattenzione per la medicina territoriale. Ciò che desta maggiori preoccupazioni – aggiunge l’esponente del M5s – è una sanità a due velocità: se le strutture e servizi pubblici stanno ripartendo a rilento o sono ancora chiusi, i privati accreditati hanno ripreso a pieno ritmo, così come è stato denunciato dal presidente del Tribunale del Malato e dalla Regione”.

“La sanità a rilento con liste d’attesa infinite sta creando una gravissima disparità nell’accesso alle prestazioni mediche tra coloro che possono pagare le cure private e coloro che non sono nelle condizioni di affrontare i costi della sanità privata, e rinunciano a curarsi con preoccupanti ripercussioni sulle condizioni di salute. Al Ministro – conclude Vallascas – chiediamo di intervenire per verificare innanzitutto il rispetto dei livelli essenziali di assistenza della sanità regionale e per rimuovere tutti quegli ostacoli che oggi in Sardegna impediscono eguali condizioni di accesso alle cure mediche dei cittadini indipendentemente dalle condizioni economiche”