La situazione è seria: mancano ben 22 dirigenti dell’unità operativa e 130 medici dei vari reparti dell’ospedale San Francesco di Nuoro, carenza che sta creando diversi problemi e paralizzando molte attività. Per queste ragioni, gli amministratori locali del Nuorese chiedono un incontro con il presidente della Regione Christian Solinas e con l’assessore alla Sanità Mario Nieddu.

“Se non ci saranno argomentazioni valide per la ripresa della attività ospedaliere” i sindaci minacciano di “alzare l’asticella della protesta con manifestazioni in piazza”. I presidenti delle conferenze socio sanitarie della provincia, portavoce degli amministratori locali, hanno incontrato nella sala conferenze dell’ospedale la dirigente della Assl di Nuoro Grazia Cattina e la direttrice del San Francesco Antonella Tatti. “L’ospedale di Nuoro è gravemente sottodimensionato e i disagi sono sotto gli occhi di tutti – ha detto la presidente della Conferenza socio sanitaria di Nuoro e sindaca di Birori Silvia Cadeddu – Oggi abbiamo chiesto alla dirigente della Assl un report dettagliato di tutto il personale mancante nei vari reparti per poter portare il documento all’attenzione della Regione Sardegna che ci deve dare risposte. La sanità è un diritto di tutti e su questo non possiamo transigere, se è il caso ci muoveremo con manifestazioni in piazza. Per noi questo sarà un ultimatum non possiamo sempre abbaiare alla luna – rimarca Cadeddu -: sono mesi che incontriamo l’assessore e i vertici di Ats senza mai risolvere i problemi. Ora basta: con il concorso che è stato bandito dalla Regione portino i medici nei reparti di Nuoro in sofferenza e poi si pensi a bandire nuovi concorsi”.

“L’emergenza è esplosa pochi giorni fa quando alcuni medici sono andati in malattia nel reparto di Chirurgia, cosa che stava portando alla sospensione di alcune attività- ha aggiunto il presidente del distretto socio sanitario di Nuoro e sindaco di Orani Antonio Fadda – Abbiamo bisogno di medici e ne abbiamo bisogno a brevissimo prima che la situazione degeneri in molti altri reparti. Aspettiamo il report della dirigenza della Assl che si è detta disponibile a collaborare, da lì partiremo all’attacco per rivendicare un diritto che ci spetta costi quel che costi. Siamo i portavoce di un territorio penalizzato su tutto – conclude Fadda – ma sul diritto alla salute non si scherza”.