sardegna longevità anziani in piazza

L’elisir di lunga vita esiste? È quello che si chiedono studiosi e turisti affascinati dal mistero della longevità dei sardi, che sempre più numerosi, fanno tappa nei comuni dell’entroterra con la più alta percentuale di centenari per conoscere i segreti di lunga vita.

Per comprendere il segreto che si cela dietro la possibilità di vivere a lungo e felici non occorre andare troppo lontano.

Tra le aree del mondo in cui si vive più a lungo, le cosiddette Blue Zone, riconosciute al livello internazionale, oltre a Nicoya in Costa Rica, l’isola di Ikaria in Grecia, Okinawa in Giappone e il villaggio di Loma Linda in California del Sud, c’è infatti il caso eccezionale della Sardegna, ormai nota come Terra dei centenari.

Nel 2016, una ricerca degli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain ha riconosciuto ai centri di Villagrande Strisaili, Arzana, Talana, Baunei, Urzulei e Seulo la denominazione Blue Zone. A questi, nel corso degli anni, si è poi andato ad aggiungere Perdasdefogu.

Tante le ipotesi sul perché in questi paesi il tasso di longevità sia così elevato. Sarà lo stile di vita, l’alimentazione o una questione genetica, non vi sono certezze. Quel che è vero è che in questi borghi si conduce una vita semplice, lontana anni luce dai ritmi frenetici della città. Si passa gran parte delle giornate immersi nella natura e si applica il distanziamento sociale da tempo immemore, molto prima che divenisse una necessità imposta dalla pandemia.

Ma al di là della ragione scientifica per cui nei borghi sardi i centenari siano così tanti, per capire perché si vive felici e a lungo, bisogna trascorrere del tempo in questi luoghi, esplorare le abitudini dei loro abitanti, provare la cucina tradizionale, dedicarsi alle attività che per anni centenari e ultranovantenni hanno praticato.

Potrebbe essere una vacanza diversa dal solito, un vero e proprio viaggio, di quelli che rimangono impressi nella memoria e che ti migliorano la vita, cambiando ogni tua visione e prospettiva.

Scopriamo allora peculiarità, tradizioni e abitudini dei comuni sardi che hanno ottenuto lo status di paesi della lunga vita.

Villagrande Strisaili

Villagrande Scorcio del paese. Credits: Enrico Spanu
Scorcio del paese. Credits: Enrico Spanu

A Villagrande la proporzione di centenari rispetto al numero delle nascite è cinque volte superiore che nel resto della Sardegna.

Protetto dai monti Isadalu, Orguda e Idòlo, il paese si affaccia sul Golfo di Arbatax e tra canyon, cascate e foreste custodisce magnifici esempi di natura selvaggia e antichi tesori archeologici.

Qui si lavora la terra proprio come una volta e si alleva il bestiame allo stato brado.

La cucina tipica è sana, gustosa e ricca di piatti a base di patate: dai gathulis, ciambelle fritte di patate e formaggio, ai culurgiones, ravioli ripieni di patate, pecorino e basilico. Ma il prodotto per antonomasia è il prosciutto di maiale, conosciuto per il sapore intenso dovuto alla sua realizzazione con carni locali.

 Arzana

Fonte: vacanzeitinerari.it Arzana
Fonte: vacanzeitinerari.it

Paese dell’entroterra sardo, Arzana può contare su una natura pressoché incontaminata, fattore che incide positivamente sulla qualità di vita dei suoi abitanti, molti dei quali superano la soglia dei 100 anni di età.

A concorrere alla longevità della popolazione arzanese anche le specialità enogastronomiche del borgo ogliastrino come i culurgionis al sugo e i funghi porcini, protagonisti della sagra del Porcino d’Oro che si tiene a Novembre.

Talana

Veduta di Talana. Credits: Enrico Spanu
Veduta di Talana. Credits: Enrico Spanu

Talana è un piccolo paese legato ad una lunga tradizione agro-pastorale. È il luogo ideale per fare escursioni lungo sentieri che attraversano fitti boschi e scendono verso pendii scoscesi. Anche in questo caso, la dieta dei longevi abitanti del borgo si basa su alimenti sani, di produzione locale, quali olio d’oliva, vino Cannonau e prosciutto.

Baunei

Baunei. Credits: marcin_krzyzak
Baunei. Credits: marcin_krzyzak

Conosciuto per le splendide Cale dal mare cristallino, Baunei deve forse la longevità di chi lo abita alla sua posizione estremamente isolata. Sorge infatti su un rilievo roccioso, a 500 metri di altezza.

In questo luogo la mano dell’uomo non è intervenuta a snaturare i meravigliosi paesaggi di cui si può godere la visione e non ha corrotto lo stile di vita sano dei suoi abitanti.

Urzulei

Baunei. Credits: marcin_krzyzak
Baunei. Credits: marcin_krzyzak

Urzulei è un centro di mille e trecento anime, al confine con la Barbagia, nel cui territorio sorge il complesso montuoso del Supramonte. L’attività principale è l’allevamento che permette di godere di tanti cibi prelibati tra i quali guanciali, prosciutti e formaggi.

Per abitanti e turisti è quindi impossibile non seguire un’alimentazione sana. Come da tradizione, a tavola si trovano macarrones imboddiaos (spaghetti avvolti con il formaggio di pecora), maialetto e capretto arrosto, ma anche agnello, pecora e selvaggina cucinati in diverse modalità. Ogni pietanza viene poi accompagnata da un buon cannonau e da su piggiolu, il pane tipico di Urzulei.

Seulo

Seulo, panorama
Seulo, panorama

Gole profonde, percorsi aspri e accidentati, rapide e cascate caratterizzano il territorio seulese che vanta un patrimonio naturalistico che merita assolutamente di essere esplorato, con bellezze quali Su Stampu ‘e su Turrunu e la grotta carsica de Sa Omu ‘e Janas, che al suo interno nasconde incisioni e pitture rupestri.

Sono certamente ragioni ambientali, oltre che genetiche, a rendere Seulo una “fabbrica di centenari”, con un particolare record di longevità femminile.
Senza poi dimenticare che ad incidere sulla buona salute degli ultranovantenni e centenari del paese è anche un’alimentazione basata su piatti semplici di tradizione pastorale, principalmente a base di carne e formaggio.

Perdasdefogu

Veduta di Perdasdefogu. Credits: Enrico Spanu
Veduta di Perdasdefogu. Credits: Enrico Spanu

Su una popolazione di 1.830 abitanti ci sono 8 centenari e 61 ultranovantenni. Il loro segreto di longevità? Stare all’aria aperta, curare orti, frutteti e vigneti, continuare a compiere i piccoli gesti e le azioni di sempre.
A 600 metri d’altitudine, isolato tra rilievi calcarei dalla forma singolare chiamati “Tacchi”, il paese è circondato da boschi di lecci e macchia mediterranea. Passeggiando per le montagne di Perdasdefogu non solo si respira aria pura, ma si gode anche di panorami suggestivi come quelli dei Tacchi di Jerzu e delle cascate di Luesu.


Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.
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