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“Cosa penso dello sport in relazione alle azioni delle pubbliche amministrazioni? Penso che sia un fenomeno socio-economico di straordinaria rilevanza e importanza e in quanto tale contribuisce alla realizzazione degli obiettivi strategici di solidarietà e di prosperità delle comunità, diffondendo le nozioni di pace, di tolleranza, di comprensione reciproca e d’istruzione: un elemento, dunque, che veicola valori e funge da facilitatore di azioni di stampo sociale”. A scriverlo sulla propria pagina Facebook è Yuri Marcialis, ex assessore allo sport del Comune di Cagliari.

“Lo sport è anche un elemento fondamentale per il sano sviluppo dei bambini, insegna a vivere in relazione con gli altri, aiuta in pratica a far crescere cittadini migliori. Questa premessa per dire che lo Sport è tante cose, compresa crescita economica e prosperità ma questi aspetti non possono e non devono essere, a mio avviso, il filone portante degli interventi pubblici. L’indotto economico dovrebbe essere una conseguenza positiva se e quando si lavora bene per lo Sport, non può essere il fine degli interventi pubblici nel settore sportivo”.

A tal proposito, si domanda Marcialis, “la Regione Sardegna cosa fa? Assegna 5,7 milioni di euro a una società privata organizzatrice di eventi che, registrata a Genova il 5 Novembre del 2019, ha presentato il progetto in data 7 Novembre dello stesso anno con una email all’Assessore. Suona strano che una email di presentazione di questo genere trovi un riscontro così importante e lo stanziamento di ben 5,7 milioni di euro. Le ASD che, per partecipare ai bandi per poche migliaia di euro, devono recarsi più volte negli uffici per parlare coi funzionari, registrarsi con tante procedure, produrre documenti precisi e coerenti, possono capire a cosa mi riferisco”.

L’ex assessore continua. “La Regione stanzia la somma e la assegnerebbe a questo soggetto privato, del quale, dicono il presidente della regione e l’assessore competente ‘si fidano’, nonostante -sembrerebbe che abbiano specificato- non li conoscessero prima. Niente da dire, questa società nuova di zecca della quale sembrerebbe non far parte neppure un sardo, è composta dal persone che conosce il mondo dello sport -sembrerebbe che tutti ci lavorino proficuamente da anni- e devo dire che sono anche bravi a creare un logo che ricordi quello della Regione, così da collegare l’Ente pubblico al soggetto organizzatore che, ovviamente, è privato. Il progetto, a loro dire riguarderebbe fondamentalmente le ricadute economiche sul territorio. Ovviamente non si parla mai di ricadute sportive: coinvolgimento atleti locali, delle scuole e delle asd o avvio di alcune discipline non presenti. Le ricadute sportive non sono contemplate. Si parla di un gran lavoro per portare in Sardegna delle importanti manifestazioni e guardandole sembra proprio che le iniziative più rilevanti in programma fossero già in calendario da anni”.

Il decantato coinvolgimento del mondo sportivo organizzato, scrive ancora Marcialis, “vede l’assenza del CONI e del CIP, i due Enti pubblici che si occupano di sport e praticamente l’assenza delle Federazioni, Discipline associate, Enti di promozione e Associazioni benemerite riconosciute. Le partnership sono quasi esclusivamente con soggetti e federazioni non riconosciute dal Comitato olimpico. Gli organizzatori parlano di vanto in relazione all’organizzazione di ‘sport meno fortunati’. Io penso che esistano tanti sport veri che abbiano necessità di amministratori e organizzatori seri perché possano portare avanti le loro attività e che siano sfortunati quando hanno a che fare con chi pensa allo sport come a un affare prima che come a un fatto sociale e di crescita degli individui. Potrei fare una lunga lista di sport sfortunati e tra questi non figurerebbe il calcio balilla e il pitch&putt”.

In conclusione, “la lista dei fortunatissimi sarebbe corta e composta solo dal soggetto che, con un progetto risibile, un programma farlocco e un’esperienza pregressa nulla (visto che il comitato organizzatore è alla prima esperienza ufficiale) si appresta a ricevere quasi 6 milioni di euro” denuncia l’ex assessore allo sport.

Il post dell’ex assessore allo sport del Comune di Cagliari

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