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Pensavano di poter partire e invece sono dovuti restare a terra: è ciò che è capitato a migliaia di persone, solo 8mila quelle stimate da Italo, a seguito della marcia indietro del Governo in 24 ore, circa l’iniziale via libera all’occupazione di tutti i posti a sedere sui treni.

Trenitalia ha inviato una mail ai viaggiatori avvisandoli che si atterrà alle nuove disposizioni previste dall’ordinanza firmata sabato dal ministro della Salute Roberto Speranza, su cui il suo portavoce Nicola Del Duce ha assicurato che c’è stata “piena condivisione e con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei viaggiatori”.

Insomma nessuno scontro con il ministero dei Trasporti. “Le ricostruzioni su presunte divergenze con il ministro De Micheli relativamente al distanziamento sui treni a lunga percorrenza – ha assicurato – sono del tutto infondate”. Al di là della condivisione nel governo, fra i passeggeri che in stazione Centrale a Milano si sono messi in fila alla biglietteria cercando di trovare una soluzione alternativa per partire c’è chi è convinto che “il governo poteva organizzarsi prima”.

“Noi stiamo arrivando alla rivolta qui in coda” ha aggiunto qualcuno dalla fila, che però è rimasta ordinata. La situazione è stata tranquilla tutto il giorno, nonostante questo sia il periodo della partenza per le vacanze e la stazione sia più animata. E se sabato tanti viaggiatori avevano detto di essere preoccupati per la fine del distanziamento (qualcuno ha anche postato sui social foto di treni pieni), domenica la preoccupazione principale è stata invece quella di non riuscire a partire. “Abbiamo affittato casa a Rimini – ha raccontato Sergio – e ora dobbiamo per forza arrivare”.