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Il mare sardo è in netto miglioramento, ma rimangono quattro punti oltre i limiti. Lo dichiarano le analisi effettuate da Goletta verde di Legambiente lungo le coste dell’isola. Dei 29 punti monitorati, quattro risultano oltre i limiti di legge. In particolare, tre sono stati giudicati “fortemente inquinati” e uno “inquinato” e si tratta di canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare.

Nell’area della Città metropolitana di Cagliari,”fortemente inquinati” i punti alla foce del rio Foxi e nei pressi di via Maiorca in località S’Oru e Mari sempre nel Comune di Quartu Sant’Elena. Dei 10 punti campionati in provincia di Sassari, uno è risultato “fortemente inquinato” e uno “inquinato”. Si tratta rispettivamente del punto alla foce del corso d’acqua di via Garibaldi in località San Giovanni nel Comune di Alghero e del punto alla foce del rio Cuggiani in località San Pietro a Mare nel Comune di Valledoria.

“Una goletta anomala – ha detto Marta Battaglia, direttrice di Legambiente Sardegna riferendosi all’emergenza sanitaria – perché in porto non c’è, come al solito, la barca. Abbiamo dovuto cambiare anche le modalità di azione per dare comunque risultati certi e inattaccabilità”.

Per la prima volta quest’anno la Goletta non segue il classico itinerario coast to coast a bordo dell’imbarcazione. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.