foto di repertorio

Il devastante incendio che da giorni sta bruciando le campagne di Bonorva, nel Sassarese, ha percorso ben 3.000 ettari di superficie, tra pascoli e macchia mediterranea. Le operazioni di bonifica non sono ancora concluse, ma già si pensa alla possibile causa che avrebbe innescato il rogo: la colpa sarebbe da ricercare in un barbecue improvvisato e per il quale gli investigatori del Corpo Forestale stanno indagando per incendio colposo.

Le fiamme hanno anche danneggiato gravemente una linea di produzione dello stabilimento di acqua minerale Santa Lucia. E oggi, oltre alle fiamme a Bonorva sulle quali sono intervenuti due Canadair, tre elicotteri e il Supepuma, si registrano ben 18 fronti di fuoco., dei quali 5 hanno richiesto l’intervento dei mezzi aerei. Il primo di questi a Orgosolo, nel Nuorese, dove c’è stato anche il s opralluogo dell’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, che ha visitato anche le campagne di Sarule , accompagnato dai direttori generali del Corpo forestale e della Protezione civile, Antonio Casula e Antonio Belloi e dai sindaci, Paolo Ledda e Dionigi Deledda.

“In entrambi i casi, si tratta di circa 100 ettari bruciati a causa di incendi in zone periurbane, che hanno seriamente compromesso l’incolumità delle comunità residenti – ha detto – Ho chiesto ai sindaci di attivarsi affinché i piani di protezione civile siano sempre operativi ed immediatamente attivabili, dando anche la disponibilità delle strutture regionali ad accompagnare qualsiasi procedura amministrativa che serva a raggiungere questo risultato”. Interventi degli elicotteri anche a Loiri Porto San Paolo (Sassari) a San Basilio (Sud Sardegna) e Mamoiada (Nuoro).

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