Eusebio Di Francesco sbarca a Cagliari e si presenta. E fa subito capire come giocherà. “Non sono un integralista – ha spiegato in conferenza stampa questo pomeriggio durante la sua prima giornata in terra sarda – ma voglio partite dal 4-3-3. Poi saranno gli allenamenti a farci capire se questo sarà possibile”. Le richieste al presidente per il mercato andranno comunque in questa direzione.

“Il reparto più completo – ha chiarito il nuovo tecnico – mi sembra il centrocampo. Bisogna intervenire in difesa. E sulle fasce ho bisogno di altri giocatori perché quelli sono settori in cui si spende molto come energie: servono giocatori di qualità bravi in entrambe le fasi. Senza dimenticare le buone basi. Vedo bene come esterni João Pedro e Pereiro. Ma sono tutti discorsi che poi andranno valutati man mano che ci conosciamo in allenamento”. La scelta di Cagliari? “Sono convintissimo – ha detto – con la Samp ho fatto una scelta poco convinta e frettolosa. E non sono riuscito a entrare nella testa dei giocatori per esprimere quello che volevo fare. Ci tengo a precisare – ha aggiunto – che mi sono dimesso d’accordo con la società lasciando due anni di contratto”.

Contento il presidente Giulini. “Ci siamo incontrati due giovedì e dalla prima volta è scattato un feeling particolare – ha sottolineato il patron rossoblù – Ripartiamo da un progetto: vogliamo ricominciare a giocare a pallone e a costruire qualcosa di importante”. Presidente deluso del recente passato. “Nelle aziende si delega – ha detto riferendosi al ds Marcello Carli sostituito con Pierluigi Carta – e, pur mantenendo stima umana e professionale, contano i risultati. Come monte ingaggi siamo ottavi-noni, in classifica siamo quattordicesimi”. Doveroso quindi guardare avanti. “Sono abituato così con la mia azienda – ha spiegato – mi hanno fatto anche passare come inquinatore e arrestato i miei collaboratori. Ma ora i fatti stanno dimostrando altro. Per Di Francesco quello che è successo a Genova non deve far dimenticare quello che è stato fatto prima: pochissimi allenatori hanno fatto la semifinale di Champions league, pochissimi hanno fatto quello che ha fatto lui con il Sassuolo”.