Imbarcazione di 9 metri in fiamme questo pomeriggio a Porto Rotondo (Olbia, Ss).

L’allarme è stato lanciato intorno alle 14 quando una colonna di fumo si è alzata davanti cielo della nota località turistica olbiese. A vedere il fumo dal porto il personale della Guardia Costiera della Delegazione di Spiaggia di Porto Rotondo, che ha attivato la macchina dei soccorsi. Immediato l’intervento della Motovedetta CP709 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Golfo Aranci ed di un rimorchiatore dotato di idrante. Gli occupanti, una coppia italiana con due nipoti ventenni, erano già in salvo grazie all’intervento di altre barche in zona.

Gli equipaggi dei mezzi intervenuti hanno tentato di domare le fiamme, lavoro reso difficile dai venti forti di tramontana che spingevano la barca verso la costa. Da qui la decisione di allertare i Vigili del Fuoco per scongiurare il rischio che l’0imbarcazione, sospinta dal vento e dalla corrente, una volta raggiunta la costa, potesse far passare il fuoco sulla terraferma. Intanto la Guardia Costiera di Golfo Aranci ha chiesto l’intervento dell’elicottero dei Vigili del Fuoco e del Consorzio Costa Smeralda per qualsiasi evenienza. Nel frattempo sul posto è arrivata anche una pattuglia dei Carabinieri di Porto Rotondo. La barca in fiamme spinta dal vento e dalla corrente è finita sugli scogli a Punta Lepre, dov’è stata raggiunta dall’idrante del rimorchiatore e dai mezzi dei Vigili del Fuoco intervenuti via terra.

La Motovedetta ha provveduto a tenere lontane le altre imbarcazioni a causa del rischio scoppio per la presenza a bordo di due serbatoi con benzina. Il doppio getto d’acqua è riuscito poi ad aver ragione delle fiamme ma per l’unità di circa 9 metri c’è stato poco da fare. Ormai semidistrutta ma ancora in condizioni di galleggiare, è stata agganciata al rimorchiatore e scortata dalla Motovedetta e dagli Ormeggiatori della Marina di Porto Rotondo per essere trasferita presso il Porto. Sono ancora da accertare le cause, ma il proprietario della barca ha riferito che stava navigando quando ha avvertito odore di fumo ed ispezionato il gavone lo ritrovava già invaso dalle fiamme vive e fumo. Ogni tentativo di estinguere l’incendio con i mezzi di bordo è risultato vano; da qui la decisione di abbandonare l’unità senza aver potuto recuperare documenti, effetti personali e denaro contante perché ormai invasi dalle fiamme.

Nonostante la dimensione dell’evento, le persone sono state messe al sicuro, ed è stato scongiurato il rischio inquinamento ed il rischio incendio a terra. Il proprietario è stato comunque avvertito e diffidato della necessità di rimuovere qualsiasi traccia di inquinamento.