“Un atto di buon senso, di rispetto della legalità e dell’ambiente: siamo soddisfatti perché abbiamo vinto una prima battaglia contro norme scellerate e devastanti per la nostra terra”. Così Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5s, sull’impugnazione decisa dal Consiglio dei ministri contro le norme di interpretazione autentica del Ppr.

Sulla stessa linea la capogruppo pentastellata in Consiglio regionale. “Abbiamo combattuto strenuamente contro questa norma pericolosa e senza respiro, che avrebbe creato soltanto caos e messo a rischio i nostri beni identitari e le nostre coste, esposte da un giorno all’altro all’attacco di nuovi e vecchi cementificatori, interessati a poter offendere con nuovi metri cubi di cemento la fascia costiera della Sardegna – spiega Desirè Manca – ma il centrodestra ha deciso di tirare dritto, una coalizione che tra maldestri passi in avanti e repentine retromarce ormai i sardi hanno imparato a conoscere”.

E Perantoni rincara la dose: “solo un gruppo dirigente irresponsabile e scollegato dalla propria gente poteva pensare di sottrarre coste, beni identitari e zone agricole alla co-pianificazione col Mibact, prevista dal Piano paesaggistico del 2006, oltre a ipotizzare la proroga del cosiddetto Piano casa che dà ampia libertà alla lobby del cemento”.

Ora, “nel massimo rispetto dell’Alta Corte, ci permettiamo di auspicare – conclude il deputato dei cinque stelle – un rapido giudizio perché, nel frattempo, quelle norme sono efficaci e potrebbero ispirare fughe in avanti, a dispetto della tutela del paesaggio e dell’ambiente”.