La legge regionale n. 21 del 13.07.2020, recante “Norme di interpretazione autentica del PPR”, è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri in quanto l’articolo 1, riguardante il PPR, “viola la Costituzione che riserva alla competenza statale la tutela dell’ambiente e del paesaggio”. Maria Laura Orrù, consigliera del Gruppo Progressisti e prima relatrice di opposizione durante la lunga battaglia portata avanti in Aula, chiede che la norma venga abrogata in attesa del verdetto finale da parte della Corte Costituzionale.

“L’impugnazione era praticamente scontata perché la norma di interpretazione autentica era ed è incostituzionale. L’abbiamo detto e ridetto durante le sedute in Aula, ma il centrodestra ha insistito e ha approvato la legge con la forza dei loro voti” – dichiara Orrù e prosegue – “Sono fortemente convinta che la strategia per far valere l’autonomia della Sardegna non passi attraverso forzature come questa, mettendo la regione al di sopra delle leggi e della Costituzione. Ormai appare palese che il Presidente Solinas e la sua maggioranza continuino ad approvare norme al limite della legittimità, da noi più volte sottolineato, per un motivo preciso: scaricare tutte le colpe sul Governo.”

Antonio Piu, consigliere del Gruppo Progressisti e membro della commissione urbanistica, dichiara: “Grazie alla petizione promossa dal Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus, e sostenuta da tutte le associazioni ecologiste, sono state raccolte più di 35mila firme che dimostrano quanto la popolazione sarda voglia difendere le coste da una norma pericolosa per il nostro territorio. Noi siamo con loro e lavoriamo per dargli voce quotidianamente”.

La notizia di riferimento:

Governo impugna legge Sardegna, stop norma su interventi edilizi