Dalla commissione Autonomia e Riforme del Consiglio regionale arriva l’ok al nuovo assetto territoriale della Sardegna, che consterà di 6 province e 2 città Metropolitane e sarà rideterminato dalla Giunta entro un mese dall’approvazione della legge. Il testo unificato è previsto che arrivi in Aula entro la fine agosto o al massimo ai primi di settembre.

La nuova cartina geopolitica comprende dunque le province di Gallura (nuova istituzione, 26 Comuni), Nuoro (53), Ogliastra (nuova istituzione, 22), Oristano (87), Medio-Campidano (nuova istituzione, 28) e Sulcis-Iglesiente (nuova istituzione, 23), e le città Metropolitane di Sassari (nuova istituzione, 66 Comuni) e Cagliari (72). La riorganizzazione ha determinato l’estinzione delle province di Sassari (sostituita dalla Città metropolitana) e del Sud Sardegna. Nuoro passa da 52 a 53 Comuni, comprendendo anche Seulo che attraverso referendum aveva scelto di passare dal Sud Sardegna a Nuoro.

Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del riassetto, i Comuni limitrofi possono scegliere di distaccarsi dall’ente di appartenenza con deliberazione del Consiglio comunale. Se il pronunciamento non è all’unanimità si procede a referendum consultivo. Sempre entro trenta giorni dall’entrata in vigore, la Giunta nomina gli amministratori straordinari di tutti e otto gli enti, i quali resteranno in carica fino al 31 dicembre 2020. Il testo, recependo la proposta del dem Roberto Deriu, prevede la possibilità per le Province di associarsi in Unioni di Province (fino a un massimo di tre).