Pasquale Tridico; credit, Ansa

I nomi dei furbetti del bonus posso essere svelati. È stata la stessa autorità garante a dichiararlo all’Inps: non ci sono vincoli di riservatezza che tengano. Se l’Inps svelasse i nomi, così come richiesto da parecchi politici, verrebbe eliminato l’imbarazzo della “caccia” in corso e che fa circolare, non smentiti ma neanche confermati, i profili di “sospettati” come i due deputati leghisti Andrea Dara ed Elena Murelli.

Ma è bufera sul presidente dell’Inps Pasquale Tridico, il quale pare non essere d’accordo con la decisione del Garante della Privacy.

Matteo Renzi ne chiede le dimissioni, perché “totalmente incompetente”, e il Garante della privacy apre un’istruttoria sulla vicenda del bonus. Tridico ha dato alla presidente Debora Serracchiani la disponibilità a essere sentito in commissione Lavoro alla Camera, ma potrebbero volerci giorni: non prima di ferragosto o addirittura dopo il 24 agosto.

In Veneto il presidente Luca Zaia, che da giorni chiede di far “uscire i nomi”, ventila la possibilità di escludere dalle liste per le regionali (la scadenza è il 20 agosto) degli amministratori col bonus: in Veneto spuntano tre leghisti, i consiglieri Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli e il vicepresidente della giunta Gianluca Forcolin, che parla di un errore della sua socia. Il leghista ligure Alessandro Puggioni annuncia che non si candiderà dopo aver preso il bonus. E’ sulla Camera, intanto, che tutti gli occhi sono puntati. Si cercano i due leghisti e il Cinque stelle (o ex M5s) che hanno chiesto e ottenuto il bonus, ma anche i due colleghi (un leghista e un Iv, si dice) che l’hanno chiesto senza ottenerl