La manager russa e sua figlia, che avrebbe portato via dal marito romano con l’aiuto di una delle sue bodyguard, sarebbero ancora in Sardegna.

La vicenda risale a martedì e da allora i carabinieri della stazione di Porto Cervo, guidati dal comandante Giuseppe Innocenti e col supporto del comando territoriale di Olbia e del comando provinciale di Sassari, stanno setacciando porti e aeroporti. Per ora la manager – passaporto americano, residenza a Montecarlo e la volontà di trasferirsi quanto prima in Svizzera col nuovo compagno – ha fatto perdere le sue tracce.

Circa il blitz, secondo quanto riportano alcuni testimoni, la donna e il suo complice erano stati visti in zona diverse volte, ma nessuno avrebbe mai immaginato che potessero premeditare un’operazione del genere. Il padre della piccola, assistito dalle avvocate Francesca Fiori del Foro di Sassari e Valentina Vaccaro del Foro di Roma, è uscito dalla piscina ed è stato aggredito da un bodyguard russo.

L’uomo sarebbe scivolato riportando diverse escoriazioni, tumefazioni e la lussazione di una spalla. Durante la colluttazione la donna è sbucata a bordo piscina, ha eluso la vigilanza della tata e ha portato via la figlia. Secondo quanto riferito ai carabinieri, la piccola sarebbe stata trascinata per i piedi mentre piangeva. Presa in braccio la bimba, la manager russa si è poi dileguata.

Il suo guardaspalle ha atteso, dando così all’imprendtrice un pò di vantaggio per la fuga. In questo lasso di tempo, il padre della bambina è riuscito a scattare uno foto all’aggressore, che gli investigatori stanno ora usando per individuarlo.

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