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Sono una cittadina olbiese che vive ad Olbia da tanti anni. Volevo rivolgere questo mio sfogo ai concittadini che come me hanno sostenuto in diverse occasioni Settimo Nizzi come sindaco di Olbia.

Ho sempre ritenuto Settimo (parlando con lui ci siamo sempre dati del TU) a volte sopra le righe nelle sue esternazioni, come tra l’altro lo è stato in molteplici occasioni Silvio Berlusconi in passato; ma questo suo atteggiamento da “bambinone” quando si arrabbia, insieme al suo simpatico dialetto gallurese, mi ha sempre portato a volergli bene e ad appoggiarlo anche alle urne.
Non me la sento di dire d’aver avuto favori da Settimo (o altri uomini politici) o di dichiarare di esser a conoscenza di persone che li hanno avuti, tanto meno di aver avuto la richiesta al momento giusto di ricambiare tali favori alle urne.

Negli ultimi tempi ho letto alcuni libri (sui legami tra politica, interessi e potere) e ho riflettuto dunque proprio su questa modalità di “far politica” (da parte di alcuni politici olbiesi di diversi schieramenti) iniziando a vergognarmi per il fatto di aver appoggiato questo sistema che ora definisco “malato” e,
senza mezzi termini, “mafioso”.

I segnali di una vertiginosa caduta verso il basso di  quest’amministrazione li ho avuti durante un consiglio comunale fatto in videoconferenza quando, quello che prima definivo orgogliosamente “il mio sindaco”, ha insultato un politico dell’opposizione ricordandogli di avergli dato il lavoro.

Le frasi alle quali in passato sorridevo le percepii ignobili e non riuscivo più a ridere, ma solo vergognarmi per il comportamento che ora penso non dovrebbe avere un uomo politico, a maggior ragione parlando di favori, posti di lavoro dati da lui e dicendo frasi come “e non mi fare parlare che è meglio!”.

Se una persona, a maggior ragione un politico, è a conoscenza di qualcosa ad esempio di irregolare (come ha fatto intendere in quell’incontro istituzionale Settimo), è suo dovere denunciare, altrimenti le sue affermazioni hanno il sapore di velate minacce. Il comportamento del sindaco in quell’occasione non era lontano da quello degli uomini della malavita, che si comprano il consenso con scambi di favori e intimano al silenzio con le minacce.

Il video della videoconferenza era poi stato rimosso dal sito del Comune di Olbia ma si trova su Youtube e ormai sui cellulari di tutti gli olbiesi (e non solo purtroppo).

Lo scorso 4 Agosto ho preso parte al Flash-Mob organizzato da un neo-nato comitato che si opponeva al taglio degli alberi dei via Imperia ad Olbia, previsti nel progetto comunale.

Ammetto che all’inizio di quella serata ero tra quelle persone che ha solidarizzato con Settimo Nizzi, perché oggettivamente lui aveva difficoltà a parlare visto che veniva continuamente interrotto da cittadini arrabbiati e a volte fuori dalle righe.

Le affermazioni che però ha fatto il sindaco durante la sua esposizione sono state offensive non solo nei confronti di chi in maniera a volte non educata si è rivolto a lui, ma nei confronti di tutta la popolazione olbiese (tra cui chi come me fino ad oggi l’ha votato). La sua frase “se siete tonti con è colpa mia”, presente nei video e riportata sui giornali reputo parli da sola.

Vorrei ricordare ai miei concittadini che il progetto è stato approvato in una delibera di giunta, in cui erano presenti solo sindaco e assessori della maggioranza (anche questo è riscontrabile dai giornali e da documenti ufficiali presenti anche sui social). La mia amarezza e vergogna non è solo legata al
comportamento del sindaco, ma del vicesindaco e degli assessori presenti che hanno accompagnato con risate, applausi e insulti i cittadini che stavano manifestando il loro dissenso e non si sono dissociati neanche per un attimo dal comportamento del primo cittadino. Questo si evince chiaramente da alcuni video tra i quali quello pubblicato sui social dalla consigliera comunale Maria Antonietta Cossu, in cui emerge una modalità di comportamento “da stadio” più che da donne e uomini con un ruolo istituzionale.

Vorrei evitare di elencare gli insulti, le minacce velate e  l’atteggiamento di superiorità e razzista messo in atto dal primo cittadino di Olbia, espressioni che per fortuna sono state filmate e riportate sui social e nei giornali. Vorrei concentrarmi sulle sue AFFERMAZIONI FALSE fatte alla cittadinanza, considerandola evidentemente stupida (mi scuso per per l’espressione).

Le seguenti affermazioni sono frutto del fatto che ho avuto, per vie informali e da persone molto vicine al sindaco e che come me non si possono esporre per ovvi motivi, tutta la documentazione ufficiale del Comune di Olbia che riguarda la vicenda del Progetto di “riqualificazione” Via Imperia.

Il sindaco Settimo Nizzi il giorno 4 Agosto ai suoi cittadini (tra virgolette le sue affermazioni) ha dichiarato diverse FALSITÀ (e cose che ancora attendono un riscontro concreto):
• che il Progetto del Comune ha avuto i complimenti dal Comitato di Quartiere. Quest’ultimo però ha smentito in una nota dicendo di NON esser a conoscenza del taglio di oltre 40 alberi (come viene riportato nell’articolo della Nuova Sardegna del 7 Agosto);
• “Il progetto ha previsto l’abbattimento perché ci sono state le relazioni agronomiche”. Non c’è traccia di relazioni, e in quelle del progetto non si fa riferimento a relazioni agronomiche;
• Riferendosi al tagli degli alberi Settimo Nizzi dice “La decisione assunta è stata questa, che è la miglior decisione possibile per mettere in sicurezza Via Imperia”.

Quest’affermazione fa presumere che ci sono stati altri progetti alternativi, che son stati vagliati prima di arrivare all’unica possibile, ma non sono presenti tra le carte altri progetti  alternativi, vagliati e scartati;
• “questi (alberi) era impossibile non eliminarli”, riporto alla riflessione sopra;
• dichiara che in città gli alberi abbattuti non riducono di “niente” il rischio idrogeologico;
• “L’agronomo fa la relazione, noi ci confrontiamo e poi l’amministrazione decide il tipo di essenza da mettere a dimora. Il dirigente, è uno specialista del settore, Zanda, è un botanico”.

Due falsità in una stessa frase giacché non c’è traccia nei documenti della relazione agronomica e Antonio Giovanni Zanda ha una laurea in ingegneria e non è certo un “botanico”;
Inoltre il sindaco ha riferito che “gli alberi (della ex scuola elementare) sono stati tagliati perché c’era una relazione da parte del corpo nazionale dei Vigili dei Fuoco, e da parte dei cittadini, che erano piante pericolose”.

Anche quest’affermazione non era avvalorata da documenti mostrati alla cittadinanza, che era invece desiderosa di aver risposte riscontrabili.

Mi rendo conto che quello che ho scritto è molto forte, non posso dire il mio nome perché conosco il Sindaco e so di cosa è capace. Mi piacerebbe solo che, chi come me fino ad ora ha pensato alla politica come ad una serie di persone “amiche” che potevano aiutarle a risolvere problematiche personali in cambio di un loro appoggio alle urne, riflettano su quale insegnamento stiamo dando ai nostri figli e nipoti.

Scambiare ad esempio un posto di lavoro per un voto non è democrazia, né espressione di libertà. Spero che questa mia riflessione estiva serva a tante persone che fino a questo momento hanno ragionato e agito come ho fatto io per anni. Da oggi posso guardare negli occhi i miei figli (e nipoti) e spiegargli che la politica è “altra cosa” spiegandogli che, anche se per anni l’ho considerarla come un “luogo” in cui risolver problemi personali, ora ho compreso che i politici che agiscono e ragionano in questo modo non sono degni di esser chiamati tali e non godranno più della mia stima.

Grazie a tutti, una cittadina olbiese.

 

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