La vicenda della bambina fatta sparire dalla madre manager e ritrovata a Montecarlo si infittisce sempre di più: la questione era nata dalla denuncia del padre della piccola, nei confronti della ex, per lesioni private e sequestro di minore, ma ora l’uomo ha querelato la donna anche per le dichiarazioni rilasciate alla stampa e che contraddicono la versione dei fatti fornita da lui ai carabinieri di Porto Cervo, che si stanno occupando della questione per conto della Procura di Tempio.

Oggetto del contendere, le circostanze, i tempi e i modi con cui lei, 50 anni, origine russe, nazionalità americana e residenza a Montecarlo, martedì poco dopo le 13 ha prelevato la figlia dal residence in cui stava trascorrendo le vacanze col padre, 49 anni, libero professionista, i nonni paterni e la tata. Il padre aveva dichiarato di essere stato aggredito e immobilizzato da un bodyguard che parlava in slavo mentre lei portava via la figlia. La donna ha replicato – anche attraverso l’avvocata Sabrina Mura – di essere andata lì da sola, per vedere e abbracciare la figlia e di averla portata via dopo essere stata aggredita dall’ex, temendo per l’incolumità di entrambe. “Contestiamo integralmente le dichiarazioni rese dalla signora, in quanto non aderenti al vero”, replicano ora i legali del manager romano, Francesca Fiori e Valentina Vaccaro.

“Lasciando all’autorità giudiziaria l’accertamento dei fatti e confidando nella massima celerità, tenuto conto delle gravi ripercussioni sulla minore, abbiamo comunque ricevuto mandato dal nostro cliente a presentare querela per le dichiarazioni rese dalla signora”, dicono gli avvocati. “Dal giorno del fatto il padre non ha più alcuna notizia della figlia, né sa dove realmente si trovi – concludono – poiché la madre si è resa per lui irraggiungibile”.