“Non c’è sicurezza per i poliziotti e per i cittadini”. Lo afferma Antonello Pirisi, segretario provinciale del sindacato di Polizia Siulp di Cagliari, in merito alla situazione ‘esplosiva’ del Cpsa di Monastir, dove sono alloggiati circa 150 migranti arrivati in Sardegna con i barchini dall’Algeria, dei quali una ventina (non si consoce il numero esatto a causa dei continui sbarchi) positivi al Covid-19. Le ‘evasioni’ dal Centro sono quotidiane e stanno destando molta preoccupazione anche in paese tanto che il Sindaco, Luisa Murru, ha scritto al Prefetto, al Ministro degli Interni e al Presidente della Regione per segnalare la gravità dei fatti. Alcuni migranti si sarebbero avvicinati a delle ragazzine del paese, destando preoccupazione nei genitori0 “Un fatto non trascurabile sotto l’aspetto della sicurezza dei cittadini, dei minori e dell’ordine pubblico”, spiega Pirisi.

“Quello che sta succedendo a Monastir è causato dal menefreghismo totale del prefetto e dei politici – afferma Pirisi -, i migranti continuano a scappare nonostante il gran numero di positivi ai tamponi del Covid19 e quelli che dovrebbero essere isolati stanno insieme agli altri. La negligenza delle Istituzioni sta causando pericolo alla popolazione e ai pochi poliziotti che vengono impiegati al Centro di primo soccorso e assistenza. Non è possibile che ai politici non freghi niente dei servitori dello Stato e dei cittadini”, afferma il segretario provinciale del Siulp.

l segretario regionale Siulp, Salvatore Deidda, nei giorni scorsi ha fatto proposte per cercare di evitare i contagi, proponendo una nave per sistemare i migranti risultati positivi, “ma tutto è rimasto lettera morta”, continua Pirisi. “Qui i colleghi hanno le mani legate e non possono far niente, però – prosegue Pirisi – si fa un gran parlare dei contagi nei locali quando invece il maggior numero di positivi sono dovuti ai clandestini che arrivano qui tutti i giorni. E siamo costretti a lavorare in condizioni precarie, esposti, come i cittadini, a precarie condizioni sanitarie. E’ chiaro – conclude – che continuando di questo passo e con l’arriv di altri clandestini, il collasso è imminente e allora saranno dolori per tutti”.

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