flavio-briatore-smentisce-berlusconi-and-ldquo-non-entro-in-politica-and-rdquo

Netta presa di distanza da parte di numerosi pastori sardi dal post pubblicato su Facebook dal collega di Bitti Diego Manca, in difesa di Flavio Briatore, che si era scagliato contro il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda. A intervenire sono i colleghi di Manca che hanno fondato la società “Mameoro” (chiusa a gennaio) che, sostenuta propria da Briatore, avrebbe dovuto promuovere il pecorino sardo nel mondo.

“Questo caro Diego non è un post di amicizia ma una tua sottomissione a Briatore – scrive nei commenti Nenneddu Sanna, vice presidente della società Mamaeoro che contava 14 allevatori – non entro nel merito delle parole che ogni volta pronuncia, sono solo giochi mediatici che fanno scrivere pagine di giornali su di lui e fanno passare noi come pecore, né rinnego la sua capacità imprenditoriale. Ma non voglio farmi prendere per i fondelli da nessuno: ho creduto in un progetto fatto di amici della nostra ormai ex società nata per vendere formaggio di lusso e morta vendendo formaggio alla sarda. Quelle 14 aziende di quei 14 soci vivono ancora oggi dalle loro forze, quindi il silenzio a volte è d’obbligo”.

“Eravamo 14 amici che credevamo in un progetto, abbiamo fatto una società e un marchio “Bitthi di Barbagia” e ci siamo stati appresso per 10 anni sperando di trovare uno sbocco per i nostri formaggi, ma così non è stato. A gennaio tutto questo è finito, abbiamo chiuso tutto senza intascare un euro – rincara Gianuario Falchi – Dunque non vedo perchè si parli del progetto che non ha fatto nessun utile. Briatore pur essendosi prestato ad aiutarci ha avuto i suoi limiti e in tutti i casi non può sempre usare i termini “pastori” o “pecora” per umiliare la Sardegna e tu non puoi difenderlo solo perché lo reputi tuo amico, per me l’amicizia è altro”.

Leggi anche:

Bitti, allevatore difende Briatore: “Ingiusto l’attacco mediatico, hai difeso noi pastori”