“Pazienti cardiologici che attendono sino a due anni per un intervento al cuore, malati che arrivano in fin di vita al giorno dell’operazione, liste d’attesa dalle tempistiche intollerabili. Tutto ciò perché nei nostri ospedali mancano i medici, gli infermieri, gli ausiliari, i posti letto, le apparecchiature. L’essenziale. A questo dramma, al forte grido d’allarme lanciato da chi quotidianamente combatte contro i limiti della sanità sarda, gli esponenti della nostra maggioranza sardo-leghista hanno detto “No”. E tutti lo devono sapere”
“Fatto ancor più grave: hanno detto NO, dopo aver promesso una pronta risoluzione delle problematiche. Promesse ignobilmente false, come dimostrato da un episodio vergognoso accaduto ieri in Aula. Un episodio gravissimo che tutti devono conoscere, per poter valutare come gli esponenti di questo governo sardo-leghista alla guida della Sardegna siano capaci di rimangiarsi persino la parola data, senza alcuna vergogna, e di mettere i giochi politici e i tornaconto di partito davanti al grido d’aiuto di centinaia di malati che da anni aspettano una chiamata per potersi sottoporre ad un’operazione al cuore”.

Questa la denuncia della capogruppo del M5S Desirè Manca, che entra nei dettagli:
“il 3 marzo scorso quando la Commissione Sanità ha ricevuto il primario del reparto di Cardiochirurgia di Sassari, il dottor Portoghese. Il quale chiamato in audizione ha rivolto un vero e proprio grido d’aiuto alla Regione Sardegna per la sopravvivenza di un reparto d’eccellenza, forse uno dei pochi che ancora resistono al massacro della sanità sarda”.
“Ascoltato il triste quadro rappresentato dal Portoghese, tutti noi commissari, compreso il Presidente della Commissione Gallus, abbiamo sottoscritto una risoluzione per rispondere alle richieste provenienti dal reparto. Mi sono sentita soddisfatta, perché per una volta non si è guardato al colore politico ma tutte le parti, d’intesa, stavano cercando di risolvere i problemi della Cardiochirurgia di Sassari, partendo dal reclutamento di personale medico, infermieristico, ausiliario e dalla fornitura della strumentazione adeguata”.

“Ebbene, ieri, con grandissimo sgomento, amarezza e rabbia, mi sono dovuta ricredere, perché le stesse persone, gli stessi commissari, gli stessi esponenti di maggioranza che in quell’occasione hanno detto sì, ieri sono stati capaci di bocciare l’ordine del giorno a mia prima firma volto a chiedere piena attuazione di quegli interventi, già accordati in Commissione, e destinati alla Cardiochirurgia di Sassari. Sono stati capaci con un vile atto di trasformismo di dire no alle sacrosante richieste provenienti da un reparto in cui risultano attivati solo 7 posti letto, a fronte dei 18 previsti, a causa del limitato budget e della carenza di personale”.

“Hanno detto no, e spero che la mia denuncia arrivi a quante più persone possibili, alle richieste di chi riferiva di liste d’attesa capaci di raggiungere i due anni. E nel frattempo le persone muoiono, nonostante si lavori a ritmi serrati e sfiancanti”.

“Il grido d’allarme del primario sassarese è rimasto inascoltato. Peggio, dovete sapere che il primo ad astenersi è stato proprio il Presidente della Commissione Sanità, Gallus. E assieme a lui hanno detto no, anche gli stessi Commissari che precedentemente hanno venduto questa risoluzione come cosa fatta: consiglieri di Forza Italia, dei Riformatori, di Fratelli d’Italia, mentre gli esponenti dell’UDC Cambiamo si sono astenuti. Persino i commissari del territorio di Sassari anziché ripetere un sì, hanno vergognosamente sollevato la mano per dire no. E questo i sardi lo devono sapere, devono sapere da chi sono rappresentati. Da persone che mentono sapendo di mentire, capaci soltanto di vendere false promesse. False, come questa riforma sanitaria approvata ieri. Mi vergogno di far parte di questa legislatura dove ogni giorno vengono calpestati i diritti dei più deboli, i diritti dei malati”.