“È incredibile e inaccettabile la reazione di rifiuto da parte di Contship alla richiesta di sindacati e istituzioni di prorogare di sei mesi la cassa integrazione straordinaria per le lavoratrici e i lavoratori del Porto Canale di Cagliari. Così si mette a serio rischio il lavoro fatto in questi mesi per salvare i 200 posti di lavoro e trovare un nuovo player che investa in questo importante scalo. Nonostante la disponibilità dei livelli istituzionali a ricercare soluzioni per mantenere i livelli occupazionali in una regione già fortemente colpita dalla crisi economico-finanziaria degli scorsi anni, i lavoratori finiranno comunque in Naspi, l’indennità di disoccupazione, e si perderanno altri posti di lavoro”. Lo dichiarano Andrea Cuccello, segretario confederale Cisl, e Salvatore Pellecchia, segretario generale Fit-Cisl.

“Siamo rimasti allibiti – proseguono Cuccello e Pellecchia – nell’udire le ragioni di questa scelta distruttiva della società, la principale delle quali è che in questi giorni non è stato possibile raggiungere tutti gli azionisti di Contship, soprattutto quelli tedeschi, e poiché le regole interne dell’azienda non permettevano di decidere senza consultare l’azionariato e i pochi azionisti raggiunti avevano rifiutato la proroga della cigs allora la società stessa ha deciso per il no. Come Cisl e come Fit-Cisl a tutti i livelli stigmatizziamo la scelta irresponsabile di Contship, ma siamo tuttavia convinti che c’è ancora tempo come dimostrano altri casi precedenti. Chiediamo pertanto un ulteriore spazio per la trattativa con la società e le istituzioni sottolineando che non ci sono costi da addebitare alla stessa Contship e che le parti in causa hanno tutto da guadagnare dalla proroga della cisg che può ancora essere fatta. Tale prolungamento è preziosissimo perché darebbe più tempo per intervenire a nuovi potenziali player che vogliano investire nel Porto Canale, visto che nei mesi scorsi il Covid-19 ha rallentato di molto le possibilità di confronto”.

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Porto canale Cagliari: confermati i 200 licenziamenti e niente cassa integrazione