I cadaveri dei palestinesi uccisi dalle forze di sicurezza israeliane non verranno più restituiti alle loro famiglie. E’ questa la decisione presa durante una riunione di gabinetto del governo di Tel Aviv, che ha accolto la proposta del ministro della Difesa e capo della formazione centrista Blue e Bianco, Benny Gantz.
“Finora le autorità israeliane trattenevano solo i resti dei miliziani di Hamas morti in scontri. Di fatto però, spesso Israele non ha restituito i corpi delle proprie vittime innocenti, si pensi al povero Ahmed Erakat, ucciso al checkpoint di Betlemme il 24 giugno 2020 di cui la famiglia aspetta ancora oggi il corpo. Questa nuova misura rientra nel nostro impegno per riportare a casa i nostri ragazzi,  ha detto Gantz riferendosi ai due ostaggi israeliani e ai due corpi di israeliani in mano a Hamas, considerati merce di scambio per ottenere il rilascio di detenuti palestinesi o il ritorno dei resti”, scrivono i giovani aderenti alle associazioni palestinesi in Italia.
“Questa politica che utilizza corpi di uomini come merce di scambio viola i diritti fondamentali e il diritto internazionale, ma anche e soprattutto la decenza umana”, conclude la nota.