“Spero che nessun politico e nessun giudice si faccia impietosire da questa mossa, lo conosciamo ormai, fa queste mosse per impietosire, negli anni è riuscito ad ingannare Lula e tanti altri”. Lo dichiara Maurizio Campagna, fratello di Andrea Campagna, l’agente ucciso da Cesare Battisti nel 1979 a Milano, dopo la decisione dell’ex terrorista dei Pac di iniziare lo sciopero della fame per protestare contro la sua situazione carceraria.

“Se qualche politico si farà ingannare – ha aggiunto Campagna – farò io lo sciopero della fame”. Battisti “ci ha preso in giro fin troppo, non va preso sul serio – ha detto ancora – se viene tenuto in isolamento, un buon motivo ci sarà”.

“Non voglio credere – ha spiegato Campagna – che ci sia qualche giudice o direttore di carcere che si diverta a tenerlo in isolamento, se prosegue per lui l’isolamento qualche motivo ci sarà. Ho il massimo rispetto per i giudici e per le guardie carcerarie”. Battisti, ha aggiunto, “è scappato dal carcere in passato, ha preso per i fondelli la giustizia italiana, il presidente brasiliano Lula, fare lo sciopero della fame ora è un suo diritto, lo faccia pure, probabilmente avrà bisogno di perdere qualche chilo”. E’ impossibile, ha spiegato Campagna, “credere ancora a questo personaggio”.

Per quanto riguarda la concessione dei 45 giorni (per due semestri scontati) di riduzione di pena, prevista dall’istituto della ‘liberazione anticipata’ per buona condotta, Campagna ha chiarito che “su questo non ho nulla da dire, è corretto, è previsto dalla legge”.

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