Ottantaquattro alberi da abbattere. È quanto emerso dal lavoro di monitoraggio svolto negli ultimi dodici mesi dai consulenti agronomi sul verde pubblico di Cagliari. Finora sono stati schedati 1.084 alberi dei circa 14 mila presenti in città. Ogni albero è stato schedato in base alla cosiddetta ‘propensione al cedimento’. Ben 84 sono stati classificati dagli esperti in categoria D, gravità estrema, e devono, a giudizio dei professionisti, essere abbattuti. Ventitré jacarande nel largo Carlo Felice, i Ficus di viale Trento e ancora viale Buoncammino, viale Calamosca e viale Diaz sono solo alcune delle zone interessate dagli abbattimenti programmati per prossime settimane.

“Le operazioni su viale Buoncammino sono già iniziate nei giorni scorsi, in silenzio – dichiarano Francesca Mulas e Camilla Soru, esponenti di opposizione del Consiglio comunale di Cagliari e componenti della Commissione Cultura e Verde pubblico. – L’Amministrazione Truzzu ha deciso che l’abbattimento fosse talmente urgente da trascurare qualsiasi opportunità di informazione pubblica. Non risulta inoltre il coinvolgimento della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio necessario per l’abbattimento in zone sulle quali insiste un vincolo paesaggistico e monumentale. Così l’ordine di servizio che dispone i lavori è già stato inviato, e nei giorni scorsi in viale Buoncammino i pini sono stati tagliati senza alcuna comunicazione alla città, al Consiglio comunale e alla Soprintendenza. Ieri intanto sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale e hanno fermato i lavori in attesa di verifiche”.

Solo ieri, si legge ancora in un comunicato “le consigliere di opposizione hanno avuto i documenti sul lavoro di monitoraggio degli agronomi, effettuati all’interno del bando comunale ‘Servizio di cura del verde pubblico attrezzato’ affidato a maggio 2019 alla ATI Santamaria – Imera per cinque anni”.

“Sono documenti che attendevamo da tempo – proseguono Mulas e Soru – la relazione degli agronomi è stata divulgata solo tra la maggioranza per diverse settimane, ma noi ne abbiamo avuto una parte solo ieri dopo una richiesta di accesso agli atti. Una grave mancanza di comunicazione su azioni importanti per Cagliari: non è la prima volta che i cittadini si vedono calare dall’alto, senza alcun coinvolgimento e senza chiarezza e trasparenza, decisioni drastiche con un impatto pesante sulla nostra città. Ieri intanto l’assessora al Verde pubblico Paola Piroddi ha dichiarato: ‘Stiamo ridisegnando la chioma verde della città’: allo stato attuale però esiste solo un ordine di servizio che autorizza i tagli ma nessun piano per la sostituzione”.

Dall’opposizione ancora tante domande, alcune messe per iscritto in un’interrogazione urgente sottoscritta da tutto il centrosinistra e inviata lunedì a sindaco e giunta: “Se l’abbattimento era ‘urgente’ per potenziali pericoli di crollo, perché i cittadini non ne sono stati informati? L’amministrazione ha pensato di chiedere altri pareri prima di cancellare (“ridisegnare”) il nostro patrimonio verde? Ha valutato ad esempio cure e trattamenti per gli alberi malati, sostegni esterni per gli esemplari fragili, potature di sicurezza come suggerito da pareri di autorevoli esperti come Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Orto botanico di Cagliari? La sostituzione è davvero programmata o dobbiamo aspettarci di perdere il 10% del verde cittadino?”

Infine Francesca Mulas e Camilla Soru rivolgono un appello al sindaco e all’amministrazione: “In attesa di avere risposte, fermatevi”.

“La Giunta comunale ci ha invitato a fidarci di più. No. Noi di un assessorato che ha tagliato in una zona interessata da vincolo paesaggistico senza coinvolgere la Soprintendenza e si è visto bloccare il lavoro dai Carabinieri non ci fidiamo. Noi preferiamo fare domande su temi delicati e importanti, e aspettarci risposte chiare e precise.  Per questo chiediamo che i tagli vengano fermati fin quando non ci saranno tutti i chiarimenti, e che ad ogni taglio necessario corrisponda la messa a dimora di una nuova pianta nelle zone interessate da vecchi abbattimenti”.