Comune pronto a tagliare le Jacarande malate e pericolanti nel Largo Carlo Felice a Cagliari, dove proprio oggi un albero – a causa della tempesta che si è abbattuta sulla città, – è caduto. Ma ambientalisti e opposizione in consiglio comunale insorgono.

Questo il parere degli esperti:

La gestione dell’albero nel contesto urbano, il parere dell’Ordine degli Agronomi e Forestali

In questi giorni è scoppiata la polemica, apparsa politicamente strumentale ai più, per l’abbattimento di alcuni alberi da parte del Comune di Cagliari. Proprio in queste ore di maltempo è caduta una jaracanda nel Largo Carlo Felice. Abbiamo ricevuto in merito, e volentieri pubblichiamo, il parere del Presidente e della vice presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e dottori forestali della provincia di Cagliari, Ettore Crobu e Micaela Locci.

“Già qualche tempo fa, in occasione di numerose cadute di alberi avvenuti in città, non ultima quella di un grosso pino sulla macchina di un’infermiera avvenuta nei giorni scorsi nell’Ospedale San Giovanni di Dio, abbiamo espresso il nostro parere tecnico sulla gestione delle alberature in ambito urbano. Il contesto urbano – afferma il Presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e dottori forestali della provincia di Cagliari – , risulta chiaramente limitante per gli individui arborei di grosse dimensioni e tale condizione richiede un’attenta valutazione dell’albero sia dal punto di vista fisiologico, fitopatologico, paesaggistico finanche a quello storico-culturale, unitamente a una gestione programmata che preveda una corretta e costante manutenzione preventiva limitando gli interventi in emergenza”.

“È indubbio – spiega Crobu – che una grossa parte del patrimonio arboreo della città di Cagliari ha un’età avanzata e oramai con tutte le problematiche del caso, come tale va gestito attraverso verifiche costanti e scrupolose, soprattutto in luoghi che risultano essere identitari per la comunità, come ad esempio il viale Buoncammino o le problematiche del viale Merello con le grosse piante di Ficus Retusa la cui messa dimora risale ai primi decenni del secolo scorso con un traffico veicolare sicuramente diverso da quello attuale. Una attenta e oggettiva verifica tecnica strumentale – prosegue -, consente di valutare le problematiche biomeccaniche di ciascun albero, di descrivere eventuali lesioni a livello quantitativo e valutare le operazioni di messa in sicurezza della pianta o il suo eventuale abbattimento”.

“Tale valutazione – afferma il presidente degli Agronomi – definisce la pericolosità ovvero la probabilità che un albero ha di subire un cedimento; la vulnerabilità ovvero il rischio che ne segue in funzione del contesto in cui si trova, e individua le pratiche colturali migliori da adottare per ridurre o prevenire tali problematiche”.

“L’abbattimento di un albero – spiega Micaela Locci, Vicepresidente dell’Ordine – si rende necessario esclusivamente quando i fattori pericolosità e vulnerabilità sono elevati e non si possono attuare interventi contenitivi di messa in sicurezza. Tale decisione si scontra spesso con l’opinione pubblica e deve essere presa a seguito delle risultanze di attente analisi che attestano un rischio troppo elevato per l’incolumità dei cittadini. Nell’ottica della sostenibilità degli interventi – prosegue Locci – , come tecnici dobbiamo riconoscere il valore delle infrastrutture verdi le quali forniscono molteplici servizi ecosistemici: ambientali (conservazione della biodiversità, sequestro di carbonio etc.), sociali e culturali (benessere psico-fisico, valore religioso, storico, culturale, scientifico), ed economici (bellezza e attrattività dei paesaggi urbani, settore turismo e indotti etc.). Le scelte tecniche progettuali e di manutenzione saranno quindi guidate da tali principi in stretta connessione con la garanzia di sicurezza per i cittadini”.

Il Presidente Crobu conclude “che nessun Agronomo o Dottore Forestale suggerisce di abbattere un albero a cuor leggero, in quanto è insita nella nostra formazione professionale la cura, la salvaguardia e la valorizzazione del verde Urbano ed Extraurbano”.