Turismo di prossimità, è il momento di riscoprire le meraviglie naturali della Sardegna

Considerato la soluzione alla crisi del comparto turistico, nonché il trend che dominerà anche in autunno, il turismo di prossimità, al momento, è sicuramente l’alternativa migliore ai viaggi lunghi e impegnativi che a causa dell’emergenza sanitaria non si possono più affrontare.

Ben venga, quindi, scegliere mete non troppo lontane da casa, entro i confini regionali, e dedicarsi alla riscoperta delle meraviglie naturali che la Sardegna può offrire. Basta percorrere qualche chilometro in auto per ritrovarsi immersi nella natura e visitare luoghi stupendi tra parchi regionali, canyon, grotte e cascate.
Del resto dire che nell’isola c’è tanto da vedere oltre il mare, non è un luogo comune. È la pura verità.

Perciò, ecco alcune idee per le escursioni di questo autunno e qualche consiglio su incantevoli destinazioni da riscoprire e rivedere dopo tanto tempo, provando comunque lo stupore della prima volta, da esplorare e da vivere con calma, lasciandosi andare ai lenti ritmi della natura.

Parchi, foreste e canyon

Parco Nazionale dell’Asinara – Credits: Elisa Locci

Emozionarsi alla vista dell’asinello bianco è solo una delle esperienze che si possono fare al Parco Nazionale dell’Asinara. Attraversando l’area protetta di oltre cinquemila ettari è infatti possibile incontrare cavalli, cinghiali e mufloni e ammirare il falco pellegrino, il marangone dal ciuffo o il gabbiano corso in volo. Anche la flora del territorio è unica, con le sue 29 specie endemiche fra le quali il fiordaliso spinoso, l’aglio paucifloro e il becco di gru corso.
Per non parlare del mare dell’Asinara che è ricco di sorprese e bellezze rare, per questo nel 2002 è stata istituita l’Area Marina Protetta “Isola dell’Asinara” a tutela e difesa della biodiversità e degli ambienti marini sommersi.

Daino, Monte Arcosu – Credits: Spanu E.

Altro enorme parco naturale, ma nel sud Sardegna, è quello di Gutturu Mannu, teatro ideale per lunghe passeggiate distensive tra i boschi di olivastri, lecci, lentischi e sughere.
Qui si trova una delle foreste più grandi di Italia, che si estende per 35 mila ettari, e sono inoltre ospitate diverse oasi faunistiche come la riserva WWF di Monte Arcosu, habitat naturale del cervo sardo e di un nutrito numero di daini, facilmente avvicinabili dai visitatori.
Con Gutturu Mannu confina la foresta di Is Cannoneris, molto amata dagli escursionisti e dagli appassionati di trekking che si divertono a percorrere splendidi e avvincenti sentieri, godendosi appieno un tesoro naturalistico e faunistico di grande valore.

Canyon Gorropu – Credits: Luciano Murgia

Nel Supramonte sorge invece uno dei canyon più profondi d’Europa, il Gorropu, una gola formatasi a seguito dell’erosione provocata dallo scorrere del rio Flumineddu.
Questa meraviglia naturale può essere raggiunta affrontando due ore di cammino lungo il rio, ma gli esploratori più allenati possono affidarsi a società escursionistiche del posto e scegliere percorsi panoramici di vari livelli di difficoltà.
L’area è interessante per la presenza di esemplari di muflone e aquila reale, ma anche perché conserva testimonianze preistoriche quali villaggi nuragici e tombe dei giganti.

Sorgenti, cascate e grotte

Sorgente Su Gologone – Credits: Provincia Nuoro

Rimanendo in zona, è d’obbligo fare tappa a Su Gologone, la sorgente più importante dell’isola e principale risorgiva del sistema carsico del Supramonte di Oliena. È monumento naturale dal 1998 e non è difficile capire perché, dato che la visione di quell’acqua limpida che sgorga dalle pareti di roccia dolomitica incanta al primo sguardo e infonde un profondo senso di pace.

Sa Spendula, Villacidro – Credits: M. Deidda

Nel Medio Campidano, a Villacidro, c’è la cascata di Sa Spendula, che stregò Gabriele D’Annunzio a tal punto che le dedicò un sonetto. Luogo nel quale trovare refrigerio d’estate, in autunno e in inverno è alimentata dalle piogge che la rendono ancora più spettacolare.

Cascata Sa Stiddiosa, Seulo – Credits: Archivio RAS

Da visitare anche Sa Stiddiosa, cascata nel territorio di Seulo, che deve il suo nome a “is stiddius”, le gocce d’acqua che cadono e che poi danno origine al laghetto verde smeraldo in cui, nei mesi più caldi, è davvero bello e rigenerante farsi il bagno dopo aver percorso la strada per raggiungere questo angolo di paradiso. Un consiglio per l’escursione? Indossare un abbigliamento comodo e scarpe da trekking, sarà un’esperienza faticosa.

Su Stampu de su Turrunu – Credits: ales&ales

Nelle vicinanze, al confine tra Seulo e Sadali, c’è un’altra bellezza, Su Stampu de su Turrunu, annoverato tra i monumenti naturali più suggestivi della Sardegna, che è allo stesso tempo inghiottitoio, grotta e risorgiva con cascata e laghetto.

Lequarci e Lecorci, Ulassai – Credits: Mattu G.

Dai rilievi calcarei dei Tacchi d’Ogliastra sgorgano piccoli corsi d’acqua che creano vertiginose cascate; appaiono così Lecorci e Lequarci a Ulassai. Si tratta delle cascate più imponenti della Sardegna, compiono infatti un salto di quasi 100 metri e sono larghe 70.

Su Marmuri, Ulassai – Credits: Enrico Spanu

Lecorci si trova proprio poco al di sotto della grotta di Su Marmuri, la più grande dell’isola e tra le più importanti d’Europa.
Per scoprire i magnifici ambienti che ospita al suo interno occorre scendere un centinaio di gradini, ma ne vale la pena. Vedere stalattiti, stalagmiti e sale come quella dell’organo, chiamata così perché le concrezioni assumono le sembianze delle canne dello strumento, o quella dei pipistrelli, in cui trova rifugio una considerevole colonia di pipistrelli, lascia a bocca aperta e un ricordo, ben impresso nella memoria, della sensazione di maestosità che si prova nell’ammirare ogni angolo della grotta.


Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.
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