Il Presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato la nuova ordinanza regionale che prevede la prorogato del sistema SardegnaSicura fino al 7 ottobre 2020 con la registrazione tramite il modulo on line o la App. Inoltre c’è l’invito a effettuare un test per chi arriva nell’Isola, entro 48 ore prima della partenza e con esito negativo. “Ai passeggeri diretti verso la Sardegna è vietato l’imbarco nel caso venga rilevata una temperatura uguale o superiore a 37,5°C”, si legge nell’ordinanza. “Le società di gestione aeroportuale e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna provvedono ad una nuova misurazione della temperatura ai passeggeri in arrivo negli scali sardi ed a tal fine potranno stipulare accordi con i vettori e gli armatori”, chiarisce.

I passeggeri che intendono fare ingresso nel territorio regionale, provenienti dall’estero e/o dal territorio nazionale, sono invitati a presentare, all’atto dell’imbarco, l’esito di un test – sierologico (IgG e IgM) o molecolare (RNA) o Antigenico rapido – eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza, che abbiano dato esito negativo per covid-19 o un’autocertificazione in tal senso“.
Non c’è l’obbligo di presentarsi all’imbarco con una certificazione di negatività perché nell’ordinanza si parla solo di un invito, c’è però l’obbligo di sottoporsi a tampone molecolare o antigenico in Sardegna entro 48 ore dallo sbarco se non si è esibita la certificazione richiesta“. Lo chiarisce l’assessore della Sanità della Regione Sardegna, Mario Nieddu, a proposito dell’ultima ordinanza del presidente Christian Solinas che prevede i test per chi arriva nell’Isola. “Tanto è vero che – spiega – il provvedimento impone l’isolamento fiduciario sino a che non si ha l’esito del tampone”.

E se, una volta in Sardegna senza certificato di negatività, ci si rifiuta di fare il tampone? “Si resta in isolamento finchè non si riparte – spiega l’assessore – si è infatti obbligati a ottemperare un’ordinanza, la si può anche impugnare davanti alla Corte Costituzionale se si ritiene che stia violando i propri diritti, ma intanto la si deve ottemperare, altrimenti si va incontro alle sanzioni previste dalla legge”. D’altronde, conclude l’assessore della Sanità, “non si capisce perché il Lazio può farlo e la Sardegna no: nel Lazio, quando arrivi dalla Sardegna, ti somministrano il tampone, volente o nolente”.

Per finire è previsto l’obbligo della mascherina h24 al chiuso e all’aperto tutte le volte che non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza. “Con decorrenza immediata – recita il provvedimento di Villa Devoto – è fatto obbligo sull’intero territorio regionale di indossare per l’intera giornata protezioni delle vie respiratorie (mascherine) in tutti gli ambienti chiusi o aperti in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno 1 metro. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni nonché i soggetti con forme di disabilità”.

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