“Sulla Sardegna c’è tanta propaganda politica e le conseguenze rischiano di pagarle i cittadini sardi”. Lo dice il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia sottolineando che la Sardegna è “l’unica regione italiana che ha avuto problemi con le linee guida nazionali approvate all’unanimità anche dalla stessa Sardegna. Le regole funzionano ovunque tranne in Sardegna o si fa propaganda sulla pelle dei sardi”.

In merito ai test, aggiunge Boccia, la regione ha “rifiutato diverse volte di sottoscrivere un accordo con la Protezione civile e il Ministero della Salute, rinviando senza motivi. Il Governo è sempre a totale disposizione della comunità sarda ma fare propaganda su un passaporto che non c’è, che non può esistere, è molto grave”.

In questi mesi “abbiamo organizzato test ovunque e fornito a richiesta test d’ingresso ogni tipo in caso di esigenza a partire da quelli molecolari e assicurato anche attraverso la Protezione civile qualsiasi supporto; la Regione Sardegna – aggiunge – avrà sempre il nostro supporto ma deve chiarirsi le idee su cosa fare. Non esiste una ‘soluzione sarda’ al Coronavirus, ma azioni sinergiche tra Stato e Regioni per bloccare la diffusione del contagio”. Il ministro ha infine ribadito che l’obiettivo del governo “è sempre e solo garantire la massima sicurezza. In questi mesi tra Stato e Regione abbiamo sempre lavorato per trovare accordi di varia natura sulle entrate, sui trasporti, sul federalismo fiscale, la Regione Sardegna ha avviato da marzo un’importante collaborazione con il Ministero della Difesa e la sanità militare; arrivare allo scontro adesso su un’ordinanza in materia di Covid-19, dopo i mesi passati a lottare fianco a fianco – conclude – rischia soltanto di far strumentalizzare politicamente l’emergenza sanitaria”.

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