Un’interessantissima (necessaria, viste le problematiche d’Alta Formazione e di messa a sistema dell’arte residente per tutto ciò che riguarda l’arte contemporanea nell’isola) pubblicazione editoriale che racconta l’arte sui muri di Sardegna.

Lavoro a cura dell’Associazione culturale ASTERAS di cui è presidentessa la storica dell’arte e curatrice d’arte contemporanea Ivana Salis.

La pubblicazione è nata in un’ottica di veicolo mediatico per i turisti e i residenti che vogliano scoprire e vivere quella che oggi identifichiamo come street art, che nella pratica è la risultante evolutiva dell’arte dei murales, del graffittismo, del writing e dell’evoluzione della lettera nell’ambito della cultura hip hop, fino ad arrivare alla street art, il tutto è accompagnato anche da una guida monografica degli artisti operanti nell’isola, artisti non soltanto isolani, dal momento che i flussi linguistici dell’arte nel loro sviluppo dialettico e didattico, sanno sempre tradursi in uno scambio transnazionale.

MURI DI SARDEGNA va intesa come una guida non solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque voglia avere un focus su quanto avvenuto a cielo aperto nell’isola a partire dagli anni sessanta (non solo San Sperate e Orgosolo, che sono stati “focolai” di una fenomenologia creativa, territoriale e comunitaria capillare che ha attecchito ovunque nell’isola).

La guida è edita da Dario Flaccovio Editore (editore non isolano), un lavoro di settore dal grande interesse storico per gli addetti ai lavori, la cui portata va ben oltre il ristretto, talvolta arroccato e gretto, panorama isolano.

Muri di Sardegna è oltre 50 anni di storia, 145 Comuni, più di 500 immagini, sintetiche biografie degli artisti e inediti itinerari alla scoperta delle opere di arte urbana che si incontrano lungo le strade delle città e dei piccoli borghi dell’Isola.
La guida vuole offrire al viaggiatore uno strumento utile per la ricerca e la comprensione degli elementi più emblematici e simbolici della storia dell’arte contemporanea a cielo aperto isolana, da Orgosolo a San Sperate alla nuova Street art di San Gavino Monreale.

Dagli anni Sessanta del Novecento sino ai giorni nostri, da Pinuccio Sciola a Manu Invisible.

La mia piccola considerazione critica sul tema?
Abbiamo finalmente una guida ragionata che racconta l’evoluzione storica del muralismo e della public art nell’isola, servirebbe un polo d’Alta Formazione Artistica a Cagliari (unica città metropolitana d’Occidente nel 2020 priva di una pubblica Accademia) per comprendere e tutelare di generazione in generazione tale ricchezza storica.

Di Mimmo Domenico Di Caterino