Non un’astensione ma un “non voto motivato”. Questa la posizione del Comitato “Non voto Italia”, di cui fa parte Sardigna Natzione, che stamani a Cagliari sotto il palazzo del Consiglio regionale ha illustrato le ragioni della scelta riguardo al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari in programma il 20 e il 21 settembre.

“Votando sì o no si sta comunque ratificando la Costituzione – spiega

Bustianu Cumpostu – il no conserva quella vecchia, il sì promuove quella nuova, ma in entrambe rimane l’articolo 5 che sancisce la non esistenza del popolo sardo e l’unicità della Repubblica”. Quindi, “non voto perché noi indipendentisti che siamo dominati da uno Stato, l’ultimo nostro invasore, non possiamo certo ratificargli la Costituzione con cui ci impone la sudditanza”. Eppure altri indipendentisti, per esempio Sardigna libera, si recheranno alle urne, e per votare no.

“Se fossimo italiani – è la risposta del leader di Sardigna Natzione Cumpostu – avremmo di certo messo la croce sul no perché la democrazia non va sacrificata in nessun altare, ma va tutelata in assoluto, infatti non si tratta di una questione di costi o di numero di parlamentari, visto che i quattrocento che resteranno saranno anche quelli con più clientele”.