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“Un incomprensibile abbassamento dei livelli di sicurezza che avviene proprio nel periodo in cui la curva del contagio ha ricominciato la sua salita. È quanto sta accadendo a Sassari, nello specifico nel reparto di Radiologia dell’AOU, dove, di recente, le procedure di pulizia e sanificazione dei locali in cui vengono eseguite le Tac sono, di fatto, sensibilmente cambiate, diventando più blande. Inspiegabilmente – sottolinea la capogruppo del M5S Desirè Manca – dal momento che il numero dei casi di positività, purtroppo, non ci consente affatto di abbassare la guardia, soprattutto a Sassari, la provincia sarda tuttora più colpita dal virus”.

“Contrariamente a quanto accadeva fino a pochi giorni fa, oggi, se un paziente positivo al Covid-19 viene sottoposto all’esame della Tac, oggi, non si effettuano più le operazioni di sanificazione e pulizia degli ambienti ma soltanto la disinfezione dei macchinari con cui il paziente è entrato direttamene in contatto. Eppure non risulta alcuna traccia scritta, né un ordine di servizio né una circolare, che modifichi ufficialmente il protocollo di pulizia sanificazione e disinfezione”.

Questa la denuncia della capogruppo del M5S Desirè Manca che, alla luce di questo pericoloso cambio di passo da parte dell’Aou, ha presentato un’interrogazione per chiedere all’assessore alla Sanità Nieddu se non ritenga opportuno, seguendo il principio di massima precauzione, continuare a far applicare i protocolli di pulizia disinfezione e sanificazione utilizzati durante la fase acuta dell’emergenza.

“Per quanto riguarda la disinfezione degli ambienti sanitari, diversi studi hanno dimostrato che i coronavirus, inclusi i virus responsabili della SARS e della MERS, possono persistere sulle superfici inanimate in condizioni ottimali di umidità e temperature fino a nove giorni. Pertanto, il ruolo delle superfici contaminate nella trasmissione intraospedaliera non è da escludere in toto, anche se non dimostrato”.

“Non è in ogni modo ammissibile – conclude Desirè Manca – che dopo soli 15 minuti dall’ingresso di un paziente positivo al Covid in un determinato locale, si consenta l’ingresso di un altro paziente senza aver proceduto alla sanificazione dell’ambiente. Il virus con cui abbiamo a che fare è infido e ancora sconosciuto, non possiamo assolutamente sottovalutare alcun aspetto, tantomeno in materia di igiene”.