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“Senza di loro oggi non sarei ciò che oggi sono”. Lo scrive Gianfranco, allevatore di ovini, per esprimere solidarietà “ai dipendenti Aras della Sardegna che anche stamattina sono costretti a non andare a far il loro lavoro per scioperare e tentare di far conoscere a tutti il loro infinito malessere davanti ai laboratori Aras di Oristano”.

Confederdia e Uila, infatti, hanno proclamato lo sciopero dei lavoratori Aras, per un mancato faccia a faccia con il governatore Solinas. Lo stato di agitazione era stato deciso in questi giorni a seguito di un’assemblea di oltre 200 operatori dell’associazione regionale allevatori a Tramatza, riunitisi al fine di discutere della loro vertenza.

Dopo la mobilitazione dello scorso 10 settembre, con la protesta in piazza, si riaccende il faro sulla situazione dei lavoratori che chiedono l’attuazione della legge regionale 3 del 2009, ribadita con la 47 del 2018 con l’assorbimento di questi all’interno dell’Agenzia Laore attraverso un concorso riservato e un concorso pubblico per i dipendenti esclusi dalla condizioni previste dalla norma precedente.

“Usufruisco ormai quasi 25 anni della assistenza tecnica sia veterinaria e agronomica – scrive ancora Gianfranco. “Mi è servita tantissimo a crescere come allevatore, imprenditore e come persona. Dico e penso sempre – conclude l’allevatore – che senza di loro oggi non sarei ciò che oggi sono”.