Il progetto denominato Piano Mancini, frutto di un accordo tra Stato e Regione avvenuto nel 2013 dopo l’alluvione di Olbia, che costò la vita a 13 persone, potrebbe saltare. Per il via finale alla realizzazione del piano, che servirebbe per la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico a Olbia, manca un solo parere che però potrebbe non arrivare: un fatto denunciato dai consiglieri Giuseppe Meloni (Pd) e Roberto Li Gioi (M5s), sottoscrittori di una mozione per chiedere una convocazione straordinaria del Consiglio regionale e un pronunciamento chiaro del presidente della Giunta Christian Solinas, anche in qualità di commissario del Governo contro il dissesto idrogeologico (delegato è l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Frongia).

L’ultima parola spetta allo Svia, il servizio valutazione impatto ambientale dell’assessorato dell’Ambiente. Come però ha spiegato Meloni, “dall’ultimo carteggio tra il Svia e l’Ufficio del commissario governativo sono emerse alcune criticità, e ora l’iter, che ha già incassato i pareri positivi di Genio civile, Agenzia del distretto idrografico, Sovrintendenza, Ufficio tutela del paesaggio, Rti, Abbanoa, rischia di bloccarsi in dirittura d’arrivo. Sarebbe un colpo mortale per l’economia del territorio e per le speranze di sviluppo di Olbia”.

Li Gioi ricorda che “ci sono in gioco 125 milioni di euro che, se non utilizzati, potrebbero essere destinati al contrasto di altre emergenze”. Oltretutto, osserva, “tutte le criticità segnalate possono essere superate in corso d’opera”. Il Piano Mancini fu il tema centrale nella campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Olbia nel 2016, con il futuro sindaco Settimo Nizzi che mai ha nascosto la sua contrarietà al progetto.  “Non vorrei – ipotizzato Meloni – che qualcuno avesse preso impegni specifici per far naufragare il piano”. Quindi, incalza, “ora il presidente Solinas ci faccia capire se qualcuno ha preso impegni per bloccare il progetto”.