Mentre il mondo è alle prese con un rimbalzo di casi di Covid-19 che fa temere una seconda ondata, dagli Stati Uniti arriva una notizia poco incoraggiante: il nuovo coronavirus si diffonde per via aerea, che sarebbe il principale canale di trasmissione, destinato a far crescere velocemente il numero di contagi globali. A lanciare l’allarme sono i Centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) al termine di studi su vasta scala, le cui conclusioni sono rilanciate dai principali media Usa e saranno introdotte nelle nuove linee guida della sanità pubblica Oltreoceano.

Rischio 20 volte più alto nei luoghi chiusi

“Queste particelle possono essere inalate attraverso il naso, la bocca, le vie aeree e i polmoni e causare un’infezione. Si ritiene che questo sia il modo principale in cui il virus si diffonde”, sottolinea il comunicato diffuso dai Cdc. Concretamente significa che per ammalarsi basta trovarsi in uno spazio chiuso o affollato e inalare le particelle (goccioline) che una persona infetta produce quando tossisce, starnutisce, canta o parla. Una situazione ovviamente molto frequente, per tutti, quando ci si trova sul posto di lavoro, nei ristoranti e locali, nelle palestre: una probabilità di contagio che aumenta di 20 volte nei luoghi chiusi – secondo i Cdc – specialmente laddove il sistema di ventilazione non è ottimale.

Per giunta queste goccioline infette possono permanere per alcune ore in aria, con una capacità di trasmettere il virus a chi si trova ad una distanza fino a due metri, capacità globalmente molto più alta rispetto a quanto succede per una classica influenza.

Smentite le indicazioni dell’Oms

Per i Cdc il principale canale di trasmissione sarebbero proprio quello aereo, diversamente da quanto indicato per mesi dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che da altre autorevoli istituzioni sanitarie di vari Paesi. La convinzione ormai diffusa è che il Sars-Cov 2 si trasmetta direttamente a contatto con un soggetto già malato, con sintomi conclamati o asintomatico, attraverso le mucose, quali naso, bocca ed occhi.
Lo scorso luglio l’Oms aveva riconosciuto la possibilità di un contagio aereo del Covid-19, poi ‘declassata’ in attesa di nuove prove arrivate da successivi studi, che addirittura indicavano il rischio di trasmissione fino a 5 metri di distanza tra le persone. Da lì l’introduzione in molti Paesi dell’obbligo di mascherina e del rispetto di una distanza di sicurezza di 2 metri.
Alla luce delle ultime scoperte, i Cdc suggeriscono di spostare tutte le attività, ove fosse possibile, all’aperto, di migliorare i sistemi di ventilazione nei luoghi chiusi oltre a tenere sempre le finestre aperte per garantire un ricambio costante dell’aria. D’altra parte i Centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno valutato come “più basso” il rischio di trasmissione del Covid-19 quando si tocca una superficie – tavolo, maniglia di una porta – precedentemente toccata da una persona infetta e lo stesso vale per la trasmissione umana da parte di un animale.

 

Fonte Agi.it