Gonnesa decide scelte drastiche a seguito dei tanti casi positivi che si sono avuti nelle ultime settimane nel territorio comunale e in un post sui social il Sindaco lancia un appello e annuncia un’ordinanza restrittiva.
“Care concittadine e cari concittadini, nella giornata di oggi si è delineato ancora di più lo stato dell’emergenza epidemiologica nel nostro paese. Dalla continua interlocuzione con ATS e autorità preposte è stata mappata con precisione la catena dei contagi relativa ai 18 positivi annunciati ieri. Tra le giornate di domani e martedì verranno sottoposti a tampone circa 30 cittadini di Gonnesa – scrive il Sindaco – sono numeri decisamente ridimensionati e confortanti rispetto alle preoccupazioni che emergevano ieri, questi numeri ci dicono che il focolaio, benchè importante, è stato puntualmente individuato e circoscritto, ma in previsione di ulteriori sviluppi abbiamo deciso di emettere un provvedimento che per il momento non chiude totalmente il paese, ma che restringe notevolmente la vita pubblica e sociale della nostra comunità”,scrive ancora Hansel Cristian Cabiddu.
“Da domani sarà obbligatorio l’utilizzo delle mascherine senza limitazione oraria sia al chiuso che all’aperto, saranno sospese le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, saranno interdetti gli spazi pubblici attrezzati, il parco giochi di Piazza del Minatore e la palestra della pineta di Plage Mesu e saranno sospese le attività sportive e l’utilizzo degli impianti ad esse connesse”, ordina il Comune.
“Le attività commerciali e gli esercizi dediti alla ristorazione, i bar, i pub subiranno limitazioni d’orario di apertura al pubblico, sarà possibile comunque garantire la ristorazione con consegna a domicilio, le  altre attività commerciali saranno tenute ad intensificare le operazioni di igienizzazione e sanificazione degli ambienti”, afferma il Sindaco.
“Queste misure saranno operative già da domani e avranno efficacia sino a domenica 4 ottobre compreso, salvo ulteriori modifiche o proroghe che si dovessero rendere necessarie, a prescindere dalle prime restrizioni a cui il nostro paese va incontro, richiamo, ancora una volta, ciascuno di noi al senso di responsabilità personale che è però in questo caso collettiva”, conclude Cabiddu.