L’Armenia richiama in patria l’ambasciatore in Israele per consultazioni per le forniture di armi dello Stato ebraico in Azerbaigian, ha dichiarato oggi la portavoce del ministero degli Esteri Anna Naghdalyan in una conferenza stampa.

“Le forniture israeliane di armi ultramoderne all’Azerbaigian sono inaccettabili per noi, soprattutto ora nelle condizioni di aggressione dell’Azerbaigian con il sostegno della Turchia… Tenendo conto di ciò, il ministero degli Esteri ha deciso di richiamare l’ambasciatore in Israele per consultazioni”, ha detto la Naghdalyan.

Nel corso della giornata i ministri degli Esteri di Russia e Turchia avevano chiesto lo stop immediato alle operazioni militari nel Nagorno-Karabakh.

In precedenza il presidente russo, Vladimir Putin, quello americano, Donald Trump, e quello francese, Emmanuel Macron, avevano rilasciato una dichiarazione congiunta in quale chiedono che l’Azerbaigian e l’Armenia impongano un cessate il fuoco nel Nagorno-Karabakh.

A sua volta il presidente turco Erdogan ha chiesto all’Osce di mettere fine “all’occupazione armena” del Nagorno-Karabakh.

Escalation nel Nagorno-Karabakh e storia del conflitto

La situazione nella regione contesa del Caucaso meridionale è peggiorata domenica, dopo che Armenia e Azerbaigian hanno dato vita a reciproci scontri a fuoco e provocazioni militari lungo la linea di contatto. L’escalation ha spinto entrambi i Paesi a introdurre la legge marziale e la mobilitazione.

Il conflitto nella regione è iniziato nel febbraio del 1988, quando la Regione Autonoma del Nagorno-Karabakh a maggioranza armena proclamò l’indipendenza dalla Repubblica Socialista Sovietica dell’Azerbaigian. Nell’area è scoppiato un conflitto armato tra il 1992 al 1994, da allora sono stati avviati negoziati per la normalizzazione del conflitto con la mediazione del gruppo di Minsk dell’OSCE, guidato da Russia, Stati Uniti e Francia.

L’autoproclamata Repubblica, che formalmente fa parte dell’Azerbaigian, ha cercato il riconoscimento internazionale, con il premier armeno Nikol Pashinyan che ha proseguito i tentativi alla luce delle crescenti tensioni nell’area contesa.

Fonte Sputnik.com