“Unendo due problemi si potrebbe arrivare ad una buona soluzione”. Lo sostiene Coldiretti Sardegna che nei giorni scorsi aveva denunciato il quasi dimezzamento in 10 anni del personale dell’assessorato all’Agricoltura, un innalzamento della età media oltre all’assenza della figura (centrale per il settore) di agronomi dopo una lunghissima assenza di concorsi ad hoc. Dall’altra la vertenza cronica che tiene sulle spine da anni, con adesso il rischio concreto di licenziamento, l’Aras, un patrimonio di professionalità ed esperienza maturata sul campo: da 30 anni svolgono funzioni di assistenza tecnica in supporto e spesso in sostituzione della pubblica amministrazione.

Le lacune nell’organizzazione del personale dell’assessorato all’Agricoltura e delle agenzie agricole, Argea in primis, sono evidenti – secondo Coldiretti Sardegna, che nei giorni scorsi aveva chiesto una rivoluzione intelligente -: tutto il sistema conta 1.800 dipendenti ma nei punti nevralgici (assessorato e Argea) ci sono delle grosse carenze che si ripercuotono nei servizi rivolti alle aziende agricole.

“Sono sempre più evidenti due velocità tra imprese agricole e istituzioni che appaiono in modo imbarazzante – sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Oltre alla lentezza nei servizi ordinari, i passi avanti del mondo produttivo richiede nuovi e adeguati servizi a cui oggi neppure si pensa essendo sempre sommersi da una rincorsa alle emergenze contingenti. Il Covid ha aggravato e messo ancora di più a nudo queste lacune e l’incapacità di essere pronti e veloci nel dare risposte in questo momento epocale”.

Dall’altra c’è una risorsa come l’Aras, di cui fanno parte tecnici preparati che conoscono il sistema e le problematiche del settore grazie ad un lavoro a stretto contatto con le aziende agricole. Un patrimonio che ha sempre fornito un servizio essenziale per le imprese agricole ma che dall’altra ha sempre vissuto nell’incertezza.

“Del processo di riorganizzazione del sistema agricolo devono far parte i dipendenti dell’Aras – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –. Sono una risorsa fondamentale ed affidabile, stabilizzandoli darebbero immediatamente il proprio contributo anche in questo momento di emergenza”.