“Su quali basi Solinas ha consentito l’apertura delle discoteche? Ci piacerebbe tanto saperlo, considerato quello che è successo subito dopo, quando alcune tra le serate organizzate a Ferragosto sono diventate i principali centri di diffusione del contagio in Europa”. Lo scrive in un comunicato Francesco Agus, consigliere regionale in quota Progressisti.

“Era prevedibile?” si chiede il consigliere. “Nell’ordinanza n.38 che ha permesso la riapertura si cita espressamente il “parere del Comitato Tecnico Scientifico acquisito in data odierna”. Però questo documento non si trova. O non esiste. Il nostro accesso agli atti presentato alla Regione in data 12 agosto è caduto nel vuoto, nonostante la normativa preveda che il tempo massimo per fornire una risposta (anche negativa, purché motivata) sia di 30 giorni”.

“In conclusione, delle due l’una: o il Presidente della Regione ha firmato un’ordinanza sulla base di un parere inesistente, oppure un funzionario della Regione Autonoma della Sardegna, per sua iniziativa o per altri motivi, si sta rifiutando di consegnare un atto per il quale è stato richiesto l’accesso. In entrambi i casi gli avvocati che seguono questo profilo potranno, meglio di come farei io, spiegare le gravi ripercussioni di queste condotte.
Dal punto di vista politico la questione non cambia: si tratta di una colpevole sottovalutazione di un problema grave e della volontà di trattare questi temi come se fossero coperti da un segreto di Stato”.

“Terza ipotesi” conclude Agus. “Si è trattato solo di un malinteso, di un errore dettato dalla calura agostana e poi dal successivo stress da cambio di stagione. Se così fosse siamo certi che, nelle prossime ore, il tanto atteso parere ci sarà consegnato con tanto di scuse per il ritardo”.