Venezuela, Maduro: “La Colombia addestra 1000 mercenari per distruggere la nostra nazione”

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha denunciato sabato in diretta tv che la Colombia sta pianificando azioni per sabotare le elezioni parlamentari venezuelane del 6 dicembre attraverso l’addestramento di più di 1.000 mercenari ma ha avvertito che il suo governo è pronto ad affrontare queste minacce.
L’annuncio è stato fatto durante il saluto ai partecipanti al Festival Internazionalista dei Popoli in Resistenza, queste le parole di Maduro: “In Venezuela stiamo combattendo la battaglia contro la pandemia e mentre resistiamo alla persecuzione del governo degli Stati Uniti che attacca la ricchezza del Paese, i nostri commerci e le medicine.
Inseguono le medicine che ordiniamo affinché non arrivino in Venezuela.
Tuttavia siamo riusciti a trovare 1.000 percorsi alternativi, 1.000 amici, per ottenere molte delle medicine di cui abbiamo bisogno e per riuscire a produrre le altre in Venezuela.
L’attenzione medica a tutti i pazienti in Venezuela è assolutamente gratuita, siamo andati avanti attraverso diverse fasi raggiungendo un alto livello di controllo e di progresso.
Il nostro obiettivo è un nuovo mondo possibile, dove la distribuzione della ricchezza sia corretta, dove possiamo definitivamente mettere un punto finale alla guerra imperialista, alla guerra di conquista, alla minaccia dell’uso della forza e all’uso della forza contro i popoli del mondo.
Il Venezuela è minacciato dall’impero statunitense, abbiamo sconfitto tentativi di colpi di Stato e sbarchi di mercenari sulle nostre coste.
Ma proprio ora, mentre stiamo parlando, in Colombia si stanno preparando oltre 1.000 mercenari sotto addestramento dell’Esercito Nazionale Colombiano e della struttura di intelligence colombiana.
Il tutto sotto il controllo, la protezione e l’appoggio del presidente colombiano Ivan Duque, il quale orchestra questo piano di preparazione di mercenari, di terroristi, per poi infiltrarli in Venezuela per sabotare il clima politico ed elettorale che ci deve condurre il prossimo 6 dicembre alle elezioni per la Assemblea Nazionale.
Sarà la 25esima elezione in 20 anni di governo rivoluzionario, finora ne abbiamo vinte 22 e perse 2.
In queste elezioni su 14.400 candidati oltre 13.000 saranno oppositori, su 107 partiti e movimenti che si presentano 95 sono oppositori.
Abbiamo invitiamo e continuiamo ad invitare osservatori da tutto il mondo per partecipare a quella che sarà una festa della democrazia.
È proprio per questo motivo che in queste ore, mentre stiamo parlando, che il Venezuela deve attivare tutti i suoi meccanismi di intelligence e di protezione: sociale, politica, militare e di polizia, poiché siamo un paese sotto assedio, un paese sotto minaccia permanente, sotto complotto e cospirazione permanente.
Ma nonostante tutto ciò siamo qui, sempre in piedi, sempre con un sorriso e con una parola di speranza ma anche pronti al combattimento.
Vi siamo grati per la vostra solidarietà, amici ed amiche del mondo.
In qualsiasi luogo vi troviate mentre mi state ascoltando, voglio che sappiate che dal Venezuela vi inviamo il nostro assoluto impegno, la nostra assoluta fede nel futuro, nella speranza rinnovata dei popoli.
Il futuro ci appartiene, questo era lo slogan che più piaceva ad Ernesto Che Guevara: il presente è di lotta, il futuro ci appartiene.
Non è solo una frase, sono versi poetici per la lotta gigantesca che abbiamo di fronte, noi che crediamo in un altro mondo.
Pertanto siamo sicuri che questo è il secolo dei popoli e niente e nessuno potrà fermare i grandi cambiamenti che si annunciano per questo secolo.
Saremo protagonisti, sappiamo quello che diciamo e ratifichiamo il nostro impegno con tutti voi.
Contate sul Venezuela, contate su di noi, che noi contiamo su di voi.
Molte grazie e felici Giornate di questo Festival Internazionale Antimperialista”.