epa08381179 (15/49) A group of researchers walks along the Bellingshausen Dome in the King George Island in the South Shetland Islands, Antarctica, 10 March 2020. Ash of a volcanic eruption in a nearby island in the late sixties surfaces as the glacier keeps melting. The darker surface attracts more heat that in turn accelerates the thaw. Every year the Chilean Antarctic Institute (INACH) organizes an Antarctic Scientific Expedition (ECA) to the White Continent in its 56th edition 49 projects carried out fieldwork, with over 500 people, ranging from logistics to national and international scientists being part of it. By late March four different projects were closing the campaign at INACH's main scientific base, Professor Julio Escudero, at the most northern tip of the Chilean Antarctic Territory. Two investigations covered the ecophysiology of lichen and the coupling of Antarctic fish species to a rapidly changing environment. The footprint of human presence in the region and melting glaciers concerning climate change were the other two research themes. Antarctic Science, in all its different fields, remains fundamental to understand the impact of climate change and can provide information and strategies to society to face future developments. EPA/FELIPE TRUEBA ATTENTION: For the full PHOTO ESSAY text please see Advisory Notice epa08381164

Il cambiamento climatico è il principale responsabile del raddoppio dei disastri naturali nel mondo in vent’anni. Lo rivela un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (Unsdir).
Dal 2000 sono state registrate 7.348 calamità naturali (per un costo stimato in quasi 3mila miliardi di dollari) che hanno ucciso più di 1,2 milioni di persone. “Il Covid-19 ha reso i governi e l’opinione pubblica consapevoli dei rischi che ci circondano. E l’emergenza climatica può essere anche peggiore”, ha detto il segretario generale dell’Unsdir Mami Mizutori.
“Senza una ripresa verde, non faremo altro che aumentare l’emergenza climatica”, ha insistito il segretario generale. Il rapporto, che non copre i rischi epidemiologici come il coronavirus, mostra che la progressione dei disastri naturali è principalmente legata all’aumento dei disastri climatici, passati da 3.656 (1980-1999) a 6.681 (2000-2019). I costi delle catastrofi naturali sono stati stimati in almeno quasi 3 miliardi di dollari dal 2000 ma l’importo reale è più alto perché un gran numero di Paesi, soprattutto in Africa e in Asia, non fornisce informazioni sull’impatto economico. Le inondazioni – che sono raddoppiate – e le tempeste sono state le catastrofi più frequenti negli ultimi due decenni. Per il prossimo decennio, l’Onu ritiene che il problema peggiore saranno le ondate di caldo. A livello globale, il numero di decessi è passato da 1,19 milioni nel periodo 180-1999 a 1,23 milioni nel periodo 2000-2019, mentre il numero di persone colpite da questi disastri naturali è passato da 3,25 miliardi a 4 miliardi.