La vecchia lotta sarda, S’Istrumpa, diventata un vero e proprio sport grazie al Coni, è stata vietata ufficialmente sulla Gazzetta ufficiale. Ma gli atleti di questa disciplina non sono poi tanto sorpresi.

“Uno stop che non fa una grinza – spiega Giampiero Columbu, ex lottatore e attuale presidente della Federazione di Ollolai – d’altra parte nella nostra attività le distanze sono azzerate, e non è possibile andare avanti con allenamenti che non prevedano il contatto, che è l’essenza di questa antica tradizione”. La decisione è quindi comprensibile e giusta. “Ci penalizza, è vero – ammette Columbu – ma forse non si poteva fare altrimenti. L’unica riflessione è questa: noi cerchiamo di salvaguardare la tradizione della lotta sarda in tutti i modi. E non è così semplice convincere le nuove generazioni a venire in palestra. Ora con il Covid rischiamo davvero l’estinzione”.

La lotta sarda è ormai conosciuta in buona parte dell’Europa. “Abbiamo gareggiato persino in Islanda – racconta l’ex lottatore – adattando la nostra lotta alla loro. Ma in giro per il Continente ci siamo fatti valere e abbiamo raccolto anche tanti prestigiosi successi. Ma al di là delle vittorie, siamo riusciti a portare nel mondo la nostra Sardegna, le nostre tradizioni”. Adesso la palestra è vuota. “Speriamo che si torni presto alla normalità, stiamo parlando di un bene culturale – chiarisce Columbu – che deve essere aiutato e salvaguardato”.

Considerato il più antico sport popolare della Sardegna, tracce di S’Istrumpa si possono trovare nei bronzetti di Monti Arcosu, i quali risalgono a un periodo che va dal 1800 al 238 a.C. Non solo: alcuni Giganti di Mont’e Prama, celeberrime quanto misteriose statue ritrovate a Cabras, sono lottatori.

Forse non era solo un semplice sport, ma vera e propria guerra. “Non a caso – spiega ancora Columbu – i lottatori sono definiti gherradori. E l’etimologia è chiaramente riferita alla guerra. Ora però nessuno si fa male, è uno sport che racconta e preserva una storia millenaria”. Scopo di S’Istrumpa non è fare male all’avversario ma usare la tecnica per buttarlo a terra. Non colpi che feriscono, ma spinta con le gambe, sgambetti, un pò tra lotta greco romana e judo. Il match si chiude quando uno dei due gherradori cade al suolo. E ora S’Istrumpa ha un nemico, il Covid: la vecchia lotta sarda le proverà tutte pur di metterlo al tappeto. È una questione di sopravvivenza.