La questione relativa all’autoriciclaggio verrà sollevata già domani mattina dal pg, per dar forza all’istanza che metterà per iscritto nei prossimi giorni, durante l’udienza con cui si aprirà la procedura per l’estradizione di Cecilia Marogna. Infatti, da quanto si è appreso, alle 8.40, davanti alla quinta Corte d’Appello, presidente Antonio Nova, si terrà l’udienza per l’identificazione della donna e per chiederle se presterà o meno il consenso all’estradizione.

In ogni caso, si è saputo, la Procura Generale milanese ritiene di non aver alcun interesse a trattenere in carcere in Italia la 39enne cagliaritana, esperta in relazioni diplomatiche e in grado, a suo dire, di tutelare la Santa Sede in contesti difficili come in Africa e Medio Oriente. Dopo l’udienza di domani, il sostituto pg Giulio Benedetti depositerà la sua istanza di estradizione, e i giudici daranno una nuova data per la discussione sull’eventuale consegna della donna accusata di appropriazione indebita aggravata in quanto avrebbe ricevuto 500 mila euro per operazioni segrete umanitarie e che, quasi per la meta’, sarebbero stati utilizzati per l’acquisto di borsette, cosmetici e altri beni di lusso.

Tra l’altro, 12mila euro sarebbero stati spesi da Poltrona Frau, 2.200 da Prada, 1.400 da Tod’s, 8 mila da Chanel. Per la difesa, il denaro sarebbe invece in parte stato il suo compenso e in parte sarebbe stato usato per gli spostamenti durante le sue missioni. I magistrati milanesi, affinché il procedimento vada avanti, sono in attesa degli atti di accusa dell’autorità giudiziaria di Città del Vaticano. Ieri la Corte d’Appello milanese ha convalidato l’arresto e disposto il carcere per la donna che si trova a San Vittore dall’altro ieri.