foto Ansa

Arriva a Cagliari la mostra “Marche Terremoto 2017 2018” del celebre fotografo Olivo Barbieri.

Allestita dal 23 ottobre al 22 novembre all’Exma, restituisce attraverso una serie di significative immagini riprese dall’alto e da terra, la trasformazione del territorio sconvolto dal sisma. L’esposizione dà il via a “Racconti e paesaggio”, progetto pensato per creare attraverso l’espressione artistica, circuiti virtuosi attorno al tema della conoscenza e tutela del paesaggio. Giunta alla seconda edizione, la manifestazione è promossa dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e Oristano e Sud Sardegna, con la direzione artistica della soprintendente Maura Picciau e la collaborazione dell’archeologa Gianfranca Salis. Oltre 20 gli appuntamenti, in presenza e in streaming, fino a fine dicembre, tra Cagliari e altri centri dell’Isola con presentazioni di libri, letture, proiezioni, attività per bambini, esposizioni. Tra gli ospiti gli scrittori Nadia Terranova, il 22 ottobre in streaming, e Mario Tozzi il 27 novembre alla Manifattura Tabacchi.

Inserito nel progetto anche il concorso d’arte “Linee di paesaggio” rivolto a un pubblico dai 16 anni in su, diviso nelle sezioni Narrativa, Poesia, Sceneggiatura per cortometraggio o Graphic Novel, Fotografia. Le iscrizioni scadono il 9 dicembre. “Lo scopo della rassegna – spiega la soprintendente Picciau – è promuovere il paesaggio come bene condiviso da ammirare, difendere, vivere e trasmettere alle future generazioni. Un progetto per un’arte accessibile che supera le barriere con la realizzazione di audionarrazioni e brochure in braille”.

Si disegna così un percorso tra Il Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola a San Sperate, la Stazione dell’Arte di Ulassai con le opere di Maria Lai, passando, idealmente, per il Museo Nivola di Orani e con la riscoperta delle sculture che abitano la via Roma a Cagliari. “Racconti e paesaggio” dà spazio anche al cinema con la proiezione di “Fango rosso” di Alberto Diana. Un lavoro, sottolinea Nevina Satta, direttrice di Sardegna Film Commission, che “racconta un Sulcis inedito e ridefinisce il paesaggio della sofferenza in paesaggio delle possibilità”.