L’associazione ambientalista Italia Nostra ha presentato osservazioni al Comune e a tutti gli enti interessati alla pianificazione territoriale, chiedendo di rivedere il Puc di Olbia e ridimensionare i volumi edificatori previsti nel piano urbanistico adottato dal Consiglio comunale nel luglio scorso.

“Le previsioni edificatorie del Puc non sono funzionali al soddisfacimento del fabbisogno abitativo della comunità, ma tendono esclusivamente ad alimentare il mercato delle seconde case e della speculazione immobiliare. Si prevede di realizzare volumi equivalenti a un incremento della popolazione di 21,5 mila abitanti, nonostante l’evidenza di una persistente stagnazione demografica, e ulteriori volumi equivalenti a circa 6.500 posti letto nelle zone F turistiche”, spiegano i rappresentanti di Italia Nostra.

“Puc e Piano caso riverseranno ancora cemento sulle coste galluresi, nonostante il comune di Olbia abbia di gran lunga superato la capacità insediativa costiera prevista dal Decreto Floris, ridimensionata dal Ppr – aggiungono – Anziché proteggere e tutelare il paesaggio culturale e naturale e la relativa biodiversità, il Puc incrementa il carico dei bagnanti sulle coste nonostante gli arenili di Olbia non siano in grado di sopportare un ulteriore carico antropico”.