“Ancora una volta le attività produttive vengono chiamate a sopportare il peso delle inefficienze della Pubblica Amministrazione, ma stavolta si è davvero esagerato”. A denunciarlo è Confesercenti della Provincia di Cagliari. “L’ultimo DPCM impone la chiusura alle attività di somministrazione di alimenti e bevande alle ore 18.00, ‘permettendo’ esclusivamente l’asporto e/o la consegna a domicilio fino alle ore 24.00. Per non parlare poi delle palestre e dei centri ricreativi che, per stare aperti e rispettare le regole, hanno speso decine di migliaia di euro, con prestiti che, prima o poi, dovranno essere restituiti”.

“Senza dimenticare” insiste la nota di Confesercenti “tutti i luoghi di aggregazione culturale (cinema, teatri, musei) presso i quali è davvero facile fare il contingentamento, limitando in modo forte qualsiasi rischio di contagio. Nel momento in cui, dopo assurdi sacrifici degli imprenditori e dei propri dipendenti, sembrava che ci si stesse risollevando e si provava a guardare al futuro con un minimo di speranza, arriva questo macigno in testa”.

“Dopo investimenti pesanti per assicurare il rispetto delle regole all’interno dei pubblici esercizi, il Governo pensa bene che sia il caso di chiuderli alle 18.00, impedendo a ristoranti e bar di operare nella fascia nella quale gli introiti sono maggiori e consentono di coprire i costi” tuona Marco Medda, Presidente della Confesercenti Provinciale di Cagliari. “Non è accettabile che uno dei principali comparti produttivi debba rischiare di sparire perché non vengono rispettate le regole di comportamento in altre situazioni. Nelle nostre città mancano i controlli ed è molto più facile chiudere tutto invece che trovare soluzioni”.

La soluzione, secondo Medda sarebbe quella di “trovare soluzioni per le situazioni che generano il contagio, potenziare i trasporti per impedire assembramenti, la didattica a distanza per impedire che il contagio si sviluppi fuori dalle scuole (perché all’interno delle scuole il sistema si è organizzato) e controllare le aree della movida con le forze dell’ordine a tutela dei locali”.

“Il Presidente Conte ha promesso indennizzi consistenti” prosegue la nota. “Purtroppo spesso gli indennizzi promessi non sono arrivati a destinazione. Speriamo che il Governo ci ripensi e sarà nostro compito fare la pressione necessaria a tutti i livelli per arrivare alla riapertura immediata di tutti gli esercizi di somministrazione”.

“Stesse richieste del settore della somministrazione anche per il settore della cultura e delle palestre.” sottolinea Nicola Murru Direttore della Confesercenti Provinciale di Cagliari “non ci pare
infatti che l’aumento esponenziale dei contagi nasca dalla frequentazione delle palestre che sono super controllate e igienizzate, così come i cinema, i teatri e i musei, presso i quali il
contingentamento degli ingressi con il rispetto delle distanze minime viene rispettato con grande attenzione. La verità” lamenta Murru “è invece che non sono stati fatti gli interventi nella Sanità pubblica tali da ‘tranquillizzare’ il sistema ospedaliero e  permettere agli ospedali di tenere botta a una seconda ondata che era stata prevista con grande anticipo”.

“Chiediamo – conclude Murru – la loro riapertura insieme a quella dei bar e dei ristoranti, con l’immediata definizione di un
severo piano di controllo del territorio che permetta agli operatori onesti e in regola di poter lavorare in tranquillità.”